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Olio di semi, non usare mai più questo tipo: forte preoccupazione tra i nutrizionisti | Ci sta avvelenando lentamente

Olio di semi di girasole (Depositphotos)

Olio di semi di girasole (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

La preoccupazione per i possibili effetti generati dal consumo di oli di semi continua a crescere. Ecco cosa ci dicono gli esperti a riguardo

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Gli oli di semi vengono definiti da alcune persone tossici e pericolosi, evidenziandone la loro causa di infiammazioni in zone differenziate del corpo, nonché la loro capacità di generare la così detta ‘faccia da cortisolo‘, ossia gonfiando il volto di chi ne assume quantità copiose.

Secondo l’avvocato australiano David Gillespie, ad esempio, il consumo di olio vegetale è altamente nocivo e può finire per risultare fatale nei soggetti che lo consumano. L’uomo, pur non avendo alcun tipo di qualifica in ambito medico o nutrizionale, si è distinto per essere un ‘attivista anti-zucchero‘, redigendo numerosi libri e manuali riguardanti i cibi da lui considerati potenzialmente pericolosi per la salute umana, tra i quali proprio gli oli di semi.

I prodotti incriminati sarebbero nello specifico l’olio di girasole, l’olio di mais, l’olio di crusca di riso, l’olio di cartamo, l’olio di arachidi, l’olio di cotone e l’olio di vinaccioli e colza.

Le motivazioni alla base di questa avversione sono da ricercarsi nella modalità d’estrazione della materia dei semi, che avverrebbe mediante l’utilizzo di solventi organici. I detrattori degli oli sono arrivati ad affermare di preferire di gran lunga i grassi saturi di origine animale, come il burro, piuttosto che continuare ad utilizzare questi prodotti da loro considerati tossici.

Il rapporto tra i benefici e i reali rischi

Il dibattito popolare legato soprattutto all’ambito alimentare è stato travolto dalla tematica delle potenzialità tossiche degli oli, portando il New York Times e la BBC, solo per citare due delle testate d’informazione più conosciute al mondo, a smentire categoricamente la notizia, bollandola come una ‘bufala‘ ed avvalendosi del lavoro di studiosi esperti in materia di nutrizione. Tra questi, ha generato particolare impatto l’esposizione del ricercatore e dietologo nutrizionista Manuel Moñino che ha ribadito la sicurezza alimentare degli oli di semi, in grado anche di registrare benefici per la salute umana, ma precisando che la scelta più corretta e meno pericolosa in assoluto sia comunque rappresentata dall’olio di oliva. Riprendendo proprio le critiche dei detrattori degli oli di semi, che affermavano quanto i processi di raffinazione li rendessero definitivamente compromessi e tossici, l’esperto ha affermato, al contrario, che sono proprio questi processi a garantirne la sicurezza, debellando sostanze che potrebbero davvero produrre effetti dannosi sulla salute.

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Al contrario della credenza diffusa, dunque, non esisterebbero effetti dannosi prodotti dall’utilizzo e dall’assunzione di olio di semi di girasole, contenente oltretutto omega-6, omega-3 e vitamina E. Svariati studi medici hanno appurato, al contrario di quanto diffuso dai gruppi a contrasto dell’utilizzo di questi ingredienti, che con la sostituzione dei grassi saturi animali con oli di semi o vegetali, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari diminuisce considerevolmente, così come il colesterolo. I detrattori sono convinti che possano generare infiammazioni? Anche questa affermazione è stata smentita e totalmente ribaltata; questo perché il processo che avviene realmente porta il nostro organismo a trasformare i composti presenti nell’olio in proto infiammatori, che contribuiscono significativamente ad accrescere le funzioni antinfiammatorie ed anticoagulanti del nostro corpo.

Bottiglie di olio (Freepik)
Bottiglie di olio (Freepik foto) – www.biomedicalcue.it

Le fake news perdurano, anche dai piani alti della politica

Gli elementi di preoccupazione, nonostante la categorica smentita da parte di esperti del settore riguardo quella che può a tutti gli effetti essere bollata come fake news, continuano a perdurare. Esattamente, perché pensate che il Segretario della Sanità e dei Servizi Umani degli Stati Uniti d’America è Robert F. Kennedy, nipote del fu presidente JFK, considerata una delle figure più di spicco nel contrasto agli oli di semi – celebre anche per la diffusione di allarmanti bufale -. RFK avrebbe affermato che la popolazione statunitense verrebbe quotidianamente avvelenata inconsapevolmente dall’assunzione di questa tipologia di olio, che contribuirebbe all’aumento dei soggetti diabetici ed obesi.

La risposta in merito a queste forti affermazioni arriva ancora una volta dal dottor Moñino che sostiene una tesi totalmente opposta, accusando il politico americano di star continuando a diffondere bufale raccontando solo parte dell’effettiva verità. Le tesi scientifiche, infatti, non hanno restituito prove sufficienti per pensare che gli acidi grassi omega-6 contribuiscano a produrre effetti negativi sulla pressione sanguigna o sulla circolazione del sangue. Fino a quando la ricerca scientifica non pronuncerà il suo verdetto, sarà importante continuare a contrastare le bufale.

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