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Olio d’oliva, leggi bene l’etichetta: questo valore non deve mai superare lo 0,8% | Se la percentuale è maggiore non comprarlo

Coppia acquista olio d'oliva (Depositphotos foto)

Coppia acquista olio d'oliva (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Quando acquisti l’olio d’oliva devi assolutamente leggere l’etichetta: c’è un dettaglio importante che non puoi ignorare.

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L’olio d’oliva è uno di quegli alimenti che non manca mai nelle nostre cucine, simbolo indiscusso della dieta mediterranea e alleato di mille ricette. Eppure, scegliere un olio di qualità può essere più complicato di quanto si pensi. Non basta guardare la confezione o affidarsi al prezzo: spesso l’etichetta nasconde dettagli fondamentali che ci sfuggono.

Forse non ci hai mai fatto caso, ma capire se un olio è davvero buono parte proprio da lì, da quelle piccole scritte che raccontano tutta la storia del prodotto. Il problema è che non sempre sappiamo cosa cercare. Ed è così che, senza accorgercene, rischiamo di acquistare oli che non offrono né il gusto né i benefici che cerchiamo.

In effetti, non tutti sanno che l’etichetta può rivelare molto di più di quanto immaginiamo. Certo, termini come “extravergine” o “100% italiano” li conosciamo tutti, ma ci sono altre informazioni che spesso passano inosservate e che, invece, fanno la differenza tra un olio di alta qualità e uno da lasciar perdere.

La scelta dell’olio giusto non è solo una questione di sapore. C’è di mezzo anche la salute, e proprio per questo vale la pena dedicare qualche minuto in più a leggere attentamente ogni dettaglio. Se non sai cosa controllare, però, rischi di trovarti con un prodotto che sembra buono ma in realtà non lo è.

Perché scegliere il meglio è importante

Ma perché tutto questo è così importante? Beh, un olio con questa caratteristica non è solo meno pregiato, ma può anche avere meno benefici per la salute. I suoi preziosi polifenoli, che combattono l’invecchiamento e proteggono le cellule, potrebbero essere in quantità ridotte. E poi, se ci pensi, perché accontentarsi di un prodotto scadente quando puoi avere un olio che fa bene sia al palato che al corpo?

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Quindi, la prossima volta che ti trovi davanti a uno scaffale, prendi in mano quella bottiglia e leggi l’etichetta con attenzione. Lo 0,8% non è solo un numero: è la garanzia di qualità che stai cercando. Fidati, il tuo piatto – e il tuo corpo – ti ringrazieranno. Ma di che valore si tratta?

Olio d'oliva (Depositphotos foto)
Olio d’oliva (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

L’elemento che fa la differenza

C’è un valore in particolare che dovresti sempre controllare: l’acidità. Questo parametro è come un biglietto da visita dell’olio, perché indica la qualità del prodotto. Per essere considerato extravergine, un olio deve avere un’acidità che non superi lo 0,8%. Questo numero potrebbe sembrarti insignificante, ma in realtà è uno dei criteri fondamentali per distinguere un olio davvero buono da uno mediocre.

Quando l’acidità supera questa soglia, l’olio perde lo status di extravergine e con esso anche parte delle sue qualità. A volte significa che le olive utilizzate non erano in perfette condizioni, altre volte può essere il risultato di processi produttivi poco attenti. Insomma, un’acidità troppo alta è un campanello d’allarme da non ignorare.

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