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Un orango ha utilizzato delle erbe medicinali per curare una ferita: è la prima volta che viene osservato

Un orango di Sumatra ha utilizzato delle erbe per curare le proprie ferite: questo fatto rappresenta un passo significativo nella comprensione del comportamento animale. Rakus, l’esemplare in questione, è stato visto mentre masticava foglie della pianta Fibraurea tinctoria, nota per le sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, e applicava il composto risultante su una ferita sotto l’occhio destro. Questo caso, segnalato per la prima volta dai ricercatori dell’Istituto Max Planck e pubblicato su Scientific Reports, segna una pietra miliare nella ricerca sulla automedicazione animale.

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Intelligenza e adattabilità dell’orango

Gli animali, inclusi gli oranghi, hanno dimostrato in molteplici occasioni di possedere capacità di adattamento e problem-solving. Il comportamento di Rakus aggiunge una nuova dimensione alla nostra comprensione di queste capacità. La scelta specifica della pianta Fibraurea tinctoria suggerisce una forma di conoscenza empirica o di apprendimento culturale trasmesso tra i membri della specie. Queste piante sono utilizzate anche nella medicina tradizionale umana, il che pone interessanti questioni su come gli oranghi possano aver sviluppato simili pratiche di cura.

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Un comportamento ripetuto e mirato

orango

Il comportamento di Rakus non è stato un evento isolato. I ricercatori hanno osservato il maschio di orango ripetere il processo per diversi giorni, selezionando con cura le foglie, masticandole e poi applicando l’impasto sulla ferita. Questa operazione richiedeva tempo e precisione, indicando una forma di consapevolezza e intenzionalità nella cura personale.

Implicazioni per la conservazione

La foresta di Suaq Balimbing, dove Rakus e altri 150 oranghi vivono, è un ambiente ricco di biodiversità, ma anche soggetto a minacce. La comprensione dei comportamenti come quello di Rakus può aiutare a promuovere pratiche di conservazione che tengano conto delle esigenze ecologiche specifiche degli oranghi. Proteggere l’habitat naturale di queste creature non è solo cruciale per la loro sopravvivenza, ma può anche offrire agli scienziati ulteriori opportunità di studiare e comprendere il loro comportamento complesso in un contesto naturale.

La scoperta di comportamenti di automedicazione negli oranghi di Sumatra apre nuovi orizzonti per la ricerca scientifica e sottolinea l’importanza di proteggere gli habitat naturali. Questo evento non solo mostra le sorprendenti capacità cognitive degli oranghi ma rafforza anche la necessità di un approccio più informato e rispettoso nella conservazione della fauna selvatica.

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