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Orticaria acquagenica o “allergia all’acqua”: cos’è e come si manifesta?

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Una giovane donna di Fresno, recentemente è diventata oggetto di interesse a livello nazionale a causa di una straordinaria condizione di orticaria acquagenica. Ma cos’è esattamente questa affezione? Quali sono le modalità di diagnosi e trattamento? E soprattutto, come affronta la sua quotidiana la ragazza colpita da questa rara condizione?

Cos’è l’orticaria acquagenica o “allergia all’acqua”?

Orticaria acquagenica

L’orticaria acquagenica è una condizione dermatologica rara in cui la pelle reagisce con urti, prurito e arrossamenti in seguito al contatto con l’acqua, che sia fredda o calda. Questa affezione, che può variare in intensità da lieve a grave, può comportare un notevole disagio nelle attività quotidiane.

Diagnosi e cura

La causa precisa dell’orticaria acquagenica non è completamente compresa e rappresenta un campo di studio attivo. Alcuni esperti suggeriscono che potrebbe essere collegata a una reazione immunitaria atipica o a una sensibilità verso particolari sostanze chimiche presenti nell’acqua.

Sebbene non esista una cura definitiva, il trattamento mira ad alleviare i sintomi e può comprendere l’uso di antistaminici o altre terapie. È importante consultare uno specialista dermatologo o allergologo per una valutazione accurata e consigli personalizzati in base alla gravità e alle esigenze individuali. Per ottenere una diagnosi precisa di orticaria acquagenica, è fondamentale oltrepassare una semplice visita specialistica. Ecco una serie di esami che potrebbero essere eseguiti:

  • Test di prova con l’acqua: Per confermare la diagnosi, il medico può eseguire un test di provocazione con l’acqua. Questo coinvolge un contatto controllato con l’acqua sulla pelle del paziente, utilizzando varie temperature (calda e fredda) per osservare eventuali reazioni.
  • Biopsia della pelle: In alcuni casi, il medico può raccomandare una biopsia della pelle per escludere altre condizioni e confermare la diagnosi.
  • Esclusioni di altre cause: È importante escludere altre condizioni simili, come dermatiti, allergie o patologie cutanee, che potrebbero essere confuse con l’orticaria acquagenica.
  • Esami di laboratorio: In situazioni più complesse, possono essere necessari esami del sangue o altre analisi di laboratorio per escludere condizioni correlate e confermare la diagnosi.

Ricorda che la consulenza di un medico specializzato è essenziale per determinare il percorso diagnostico più appropriato in base alla tua situazione individuale.

La storia di Tessa, la giovane donna affetta da orticaria acquagenica

Orticaria acquagenica

Tessa Hansen-Smith è una giovane donna di 25 anni originaria di Fresno, California, che combatte una condizione straordinariamente rara chiamata orticaria acquagenica, comunemente nota come allergia all’acqua. Questa afflizione ha iniziato a manifestarsi già all’età di otto anni, aggravandosi nel corso degli anni.

Quando Tessa esce dalla doccia, nota lividi sulla pelle e spesso il cuoio capelluto inizia a sanguinare. Persino l’atto di bere acqua scatena sintomi chiaramente riconoscibili. Dopo la diagnosi di orticaria acquagenica, Tessa ha adottato diverse strategie per gestire la sua condizione. Bere acqua provoca una sensazione di bruciore in gola e sul corpo, mentre il contatto diretto con l’acqua induce prurito, eruzioni cutanee e orticaria.

Per attenuare questi sintomi, Tessa ha trovato sollievo nel consumo di latte, poiché il suo contenuto di acqua è bilanciato da proteine, grassi e zuccheri. La vita di Tessa è stata completamente trasformata dalla scoperta di questa rara condizione. Non può godersi una giornata in spiaggia con gli amici o fare una corsa per evitare di sudare e peggiorare la situazione. Di conseguenza, trascorre gran parte del suo tempo a casa, dedicandosi alla compagnia dei suoi amati gatti, alla lettura e all’espressione artistica.

L’esperienza di Tessa ha toccato molte persone, tanto che un amico le ha suggerito di lanciare una campagna su GoFundMe per aiutarla a coprire le spese mediche. Purtroppo, non esiste ancora una cura definitiva per questa patologia, e Tessa si affida agli antistaminici per alleviare gli eritemi, l’orticaria e il prurito causati dal contatto con l’acqua. Nonostante le sfide, Tessa continua a nutrire il sogno di diventare infermiera, desiderosa di avvicinarsi ai pazienti con compassione e sicurezza nella gestione dei loro sintomi.