Ortopedia, una nuova lega di zinco promette impianti più sicuri e senza interventi di rimozione
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Zinco ortopedico come funziona (Canva Foto) - www.biomedicalcue.it
Novità nel mondo dell’ortopedia: questa lega di zinco potrebbe cambiare il futuro degli impianti e dei pazienti!
L’ortopedia moderna deve trovare materiali per impianti resistenti e biocompatibili, che non richiedono interventi di rimozione. Le placche e le viti metalliche tradizionali, in acciaio inossidabile o titanio, rimangono nel corpo per sempre, e possono portare a nuove operazioni per i pazienti.
La ricerca scientifica è impegnata nella ricerca di soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Una nuova lega di zinco potrebbe aprire la strada a impianti ortopedici più sicuri e riassorbibili. Come funziona?
Questo nuovo materiale promettente potrebbe cambiare il modo in cui si curano le fratture ossee, con un’alternativa valida ai tradizionali impianti metallici. La sua capacità di degradarsi in modo sicuro nel tempo, eviterebbe operazioni successive.
Scopri ora come funziona questa tecnologia e quali benefici concreti può portare ai pazienti. Ecco tutto quello che sappiamo finora da questa innovazione e se è una possibilità reale per tante persone!
Il nuovo studio
I ricercatori della Monash University hanno sviluppato una speciale lega di zinco riassorbibile che potrebbe cambiare il modo in cui vengono curate le fratture ossee. Questa lega innovativa è progettata per essere resistente a livello meccanico come gli impianti permanenti in acciaio, ma con la capacità di degradarsi nel tempo, pe portare alla guarigione completa.
La lega di zinco, grazie a un’ingegneria della sua struttura interna, è in grado di piegarsi e adattarsi in modo unico alle forme dei tessuti circostanti, così è più forte e flessibile. Questo potrebbe renderla un’alternativa rivoluzionaria per l’ortopedia.
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Come funziona
Questa lega di zinco promette di trasformare la cura ortopedica, ridurre le complicanze e la necessità di interventi chirurgici. Così è un’alternativa sostenibile agli impianti metallici permanenti. Un impianto che non scompare mai è un rischio per il paziente, mentre uno che si degrada senza controllo non consente alle ossa di guarire. Questa lega di zinco raggiunge un equilibrio ottimale tra resistenza e degradazione controllata per promuovere una migliore guarigione. Gli impianti ortopedici fissi, realizzati in materiali come acciaio inossidabile o titanio, possono causare disagio, dolore cronico o infiammazione nei tessuti circostanti.
La loro presenza può limitare la mobilità articolare e interferire con esami diagnostici come la risonanza magnetica. In alcuni casi, può verificarsi una reazione di rigetto da parte dell’organismo, con conseguente necessità di rimozione dell’impianto. La rimozione richiede un intervento chirurgico, con i rischi ad esso associati. L’usura degli impianti fissi può portare al rilascio di frammenti metallici nel corpo, con potenziali effetti tossici a lungo termine. La ricerca apre la strada a una nuova start-up che nascerà dalla Monash University, focalizzata sullo sviluppo di impianti biodegradabili di nuova generazione. I ricercatori sottolineano il potenziale di questo materiale per offrire impianti più sicuri e di dimensioni ridotte, che migliorano il comfort del paziente e promuovono anche migliori risultati di guarigione. La notizia arriva da sciencedaily.com.