Un’otturazione dentale rigenerativa, un’idea del tutto nuova e originale sviluppata dai ricercatori dell’Università di Nottingham e dell’Università di Harvard, che nel 2016 è stata premiata con il secondo posto nella Emerging Technologies Competition, un’iniziativa annuale tenuta dalla Royal Society of Chemistry. L’obiettivo della competition è quello di portare le innovazioni del mondo scientifico alla portata di tutti, trasformando delle idee promettenti in una solida realtà, accelerando così la commercializzazione di nuove tecnologie all’avanguardia.
Alla sua quinta edizione in quest’anno 2017, l’iniziativa è rivolta a piccole aziende e team di ricerca universitari provenienti dall’Europa, che presentino il proprio progetto negli ambiti Salute, Energia e Ambiente, Cibo, Materiali e Tecnologie abilitanti.
L’otturazione odontoiatrica rappresenta un processo del tutto comune e di prassi negli studi dentistici, che ristabilisce l’integrità del dente danneggiato a seguito di un processo cariogeno. Viene eliminata la carie, successivamente ripulito il dente e infine ricoperto con un apposito materiale, per evitare l’ulteriore formazione e la proliferazione di batteri.
Il processo cariogeno inizia con la formazione di una cavità sull’area superficiale dello smalto del dente, poi viene attaccata la dentina, uno tra i tessuti duri che si trova sotto lo smalto e il cemento del dente. Qualora la carie vada ad intaccare la polpa, il sintomo tipico è il dolore, maggiormente accentuato dagli sbalzi termici tra caldo e freddo (sensibilità dentinale) e da stimoli chimici dovuti a zuccheri o acidi.
«Le otturazioni dentali esistenti sono tossiche per le cellule, quindi incompatibili con il tessuto della polpa all’interno del dente. Nei casi di malattia e lesione della polpa dentale, di solito è necessario un canale radicolare per rimuovere i tessuti infetti»
ha dichiarato Dr Adam Celiz, ricercatore presso l’Università di Nottigham.
I vincitori della Emerging Technologies Competition hanno sviluppato dei biomateriali sintetici in grado di stimolare la crescita di cellule staminali dentali, all’interno del dente stesso, in modo da rigenerare e riparare la dentina e la polpa.
I biomateriali progettati potranno essere utilizzati allo stesso modo delle otturazioni dentali, ma l’idea innovativa consiste nella possibilità di far ricrescere il dente danneggiato, in modo da autoripararsi. I materiali hanno buone premesse per rivoluzionare l’odontoiatria, poiché questi consentono la rigenerazione del dente del paziente grazie alle proprie cellule.
Il supporto aziendale su misura, da parte di aziende multinazionali partner dell’iniziativa lanciata dalla Royal Society of Chemistry, oltre che il premio in denaro (che ammonta ad una cifra pari a £3,000) consentiranno lo sviluppo del progetto, così da rivoluzionare le classiche tecniche di odontoiatria ricostruttiva, attraverso la medicina rigenerativa.
Dr Steve Pleasance, Industry Manager della Società inglese, ha commentato così:
«La nostra Emerging Technologies Competition, ora nel suo quarto anno e sostenuta dai nostri partner industriali, dimostra di avere un grande successo nell’accelerare la commercializzazione della ricerca all’avanguardia che si svolge sia nelle università che nelle piccole imprese».
Quali saranno le idee innovative presentate il prossimo 13 Giugno 2017, alla Emerging Technologies Competition 2017? A presto per nuovi dettagli!