Ecco un caso interessante di un paziente con il verme Loa Loa nell’occhio: l’infezione originaria dell’Africa occidentale e centrale.
A Padova è arrivato nel pronto soccorso il caso di un uomo che ha accusato dei sintomi che hanno riportato ad un’infezione che solitamente non si vede al di fuori dei libri di studio.
Si tratta della loiasi, ossia una rara infezione causata da un parassita, il verme Loa Loa. Quest’ultimo, vive nello specifico nelle foreste pluviali dell’Africa occidentale e orientale.
Il paziente, originario del Camerun, si è presentato al pronto soccorso con la sensazione di “avere qualcosa nell’occhio che si muovesse“. Oltre a ciò, accusava prurito, lacrimazione e, infine, gonfiore alle caviglie e ai polsi.
L’Ulss 6 (Unità locale socio sanitaria) di Padova è riuscita a conseguire un premio dovuto a come hanno trattato questo raro caso di infezione parassitaria trasmessa dal tafano.
L’infezioni provocata dal verme Loa Loa viene trasmetta con una puntura di tafano e presenta un corpo cilindrico e sottile. Nello specifico, il Manuale MSD per i professionisti della salute – nonché una risorsa medica autorevole – ritiene che l’uomo sia l’unico ospite in cui il parassita può vivere e riprodursi normalmente nel suo ciclo vitale. Questo senza la necessità di un altro animale o ambiente. La risposta del corpo umano a tale parassita può essere asintomatica nella maggior parte dei casi. Tuttavia, quando si manifestano sintomi, sono tipici i gonfiori alle estremità dovuti ad una reazione allergica ai parassiti che si spostano nel corpo. Questi allergeni sono sostanze che possono innescare una risposta infiammatoria nel momento in cui entrano in contatto con il sistema immunitario. Ciò porta dunque alla formazione di edemi.
Oltre a ciò, i vermi potrebbero anche spostarsi tra i tessuti del corpo fino ad arrivare nella zona sottostante la congiuntiva, ossia la membrana che ricopre la parte bianca dell’occhio. Questo può causare disturbi oculari come irritazione o gonfiore, e occasionalmente infezioni oculari. Anche se rare, l’infezione può occasionalmente portare a gravi complicazioni, come ad esempio miocardiopatia, nefropatia o encefalite. Infine, tra le conseguenze più usuali abbiamo l’eosinofilia.
Durante il 56esimo Congresso Nazionale SIBioC, l’Ulss ha ricevuto il primo premio nella categoria “poster“. In particolare, il riconoscimento è stato aggiudicato a seguito del raro caso infettivo seguito dai medici del pronto soccorso, dell’Oculistica e del Laboratorio Analisi dell’azienda sanitaria veneta. I professionisti che si sono occupati del caso hanno portato a termine un intervento chirurgico durante il quale hanno potuto localizzare e, di conseguenza, rimuovere il verme.
Successivamente, sono state eseguite delle analisi sul paziente a cura della dottoressa Anna Maria Leo. Infatti, l’esame effettuato nel Laboratorio Esami padovano ha riportato la presenza dell’infezione della loiasi. In particolare, le analisi del sangue hanno mostrato la presenza di microfilarie, ossia parassiti femmina adulti, nel sangue periferico del paziente. Ciononostante, è interessante specificare che l’uomo non metteva piede in Africa da ben nove. Questo infatti si considera tra i casi più persistenti mai osservati in Italia.