Close-up Engeneering

Un uomo paralizzato comanda un esoscheletro con il pensiero

Close-up Engineering

PUBBLICATO IL: 5 Ottobre 2019

Medicina / Riabilitativa

Grandi notizie quelle riportate dalla rivista Lancet Neurology. Un uomo paralizzato è tornato a camminare e a muovere le braccia grazie ad un esoscheletro controllato con il pensiero. Il paziente aveva perso l’uso degli arti quattro anni fa a causa di una caduta di 15 metri di altezza. Questo notevole risultato si deve all’ Université Grenoble Alpes in Francia. Sicuramente la strada da percorrere è ancora lunga. L’esoscheletro ha un peso di 65 chili e, attualmente, è sorretto da un’imbracatura appesa al soffitto che evita la caduta del paziente ma, allo stesso tempo, ne limita i movimenti. Il dispositivo è dunque ancora lontano dall’ essere adatto all’uso quotidiano.

Tuttavia, in più di due anni di sperimentazione, l’interfaccia neurale ha permesso di ottenere risultati incredibili. In questo arco temporale il paziente ha percorso 145 metri indossando l’esoscheletro, ha raggiunto e toccato oggetti nello spazio tridimensionale con il 71% di successi. Dati i risultati, gli esperti sono fiduciosi di poter arrivare a restituire l’ autonomia alle persone paralizzate.

Il principio di funzionamento

Come possiamo immaginare, il lavoro non è stato semplice. Per rendere possibile tutto ciò, Thibault, il giovane paziente, è stato sottoposto ad una serie di risonanze per individuare le aree del cervello che si attivano quando l’uomo immagina di camminare e muovere le braccia. In seguito, gli scienziati hanno posizionato sopra la corteccia motoria del paziente due impianti cerebrali. Questi consistono in piastre dotate di 64 elettrodi, impiantati sopra la dura madre, che raccolgono l’attività cerebrale dell’uomo e la trasmettono wireless ad un computer. Spetta poi ad un algoritmo di machine learning il compito di tradurre i segnali in comandi per la movimentazione dell’esoscheletro robotico.

In seguito all’impianto chirurgico, Thibault ha imparato a comandare un avatar a forma di esoscheletro. Una volta raggiunta una certa dimestichezza, il paziente ha quindi potuto indossare il dispositivo per comandare l’esoscheletro e muovere i primi passi. I risultati ottenuti si sono mostrati persino migliori che con l’avatar.

“Mi sono sentito come il primo uomo sulla luna. Non camminavo da due anni. Avevo dimenticato di essere più alto di molte persone nella stanza. È stato davvero impressionante”. Ha dichiarato Thibault .

E’ proprio il caso di dire che si tratta di un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per la scienza e la riabilitazione.

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