Un nuovo studio ha rivelato il motivo per cui molti malati di schizofrenia sentono le voci: non è frutto di allucinazioni.
Sentire voci che non esistono nella realtà è un’esperienza comune tra le persone affette da schizofrenia. Questo fenomeno, conosciuto come allucinazione uditiva, ha affascinato gli scienziati per anni, spingendoli a cercare una spiegazione chiara e definitiva. La schizofrenia, un disturbo complesso che colpisce la percezione e i processi mentali, ha posto molte sfide nella comprensione del suo funzionamento, in particolare per quanto riguarda l’origine di queste voci.
Per molto tempo, si pensava che le allucinazioni fossero semplicemente frutto di un’immaginazione iperattiva, una manifestazione di una mente incapace di distinguere tra realtà e fantasia. Questa ipotesi sembrava coerente con la natura del disturbo, che spesso comporta una difficoltà nel mantenere un contatto stabile con il mondo esterno.
Tuttavia, questa interpretazione non è mai stata del tutto soddisfacente per gli esperti che si sono interrogati su come una tale disfunzione potesse essere così sistematica e ricorrente. Una delle domande centrali è: perché queste voci sembrano così reali per chi le sente?
Le allucinazioni uditive non sono mere suggestioni della mente, ma appaiono come suoni tangibili, parole pronunciate da altri, che spesso interagiscono con il paziente. Questo ha spinto i ricercatori a indagare se vi fosse una base biologica più profonda dietro il fenomeno, un meccanismo che coinvolgesse non solo la percezione, ma anche la capacità di previsione e pianificazione del cervello.
Uno studio recente, guidato da Chen Zhang e Xing Tian, ha offerto una nuova prospettiva, mostrando che le allucinazioni uditive nella schizofrenia non sono frutto dell’immaginazione, ma di una disfunzione cerebrale specifica. Questo studio ha coinvolto due gruppi di pazienti schizofrenici: uno composto da persone che vivevano quotidianamente le allucinazioni uditive e un altro gruppo che non ne era affetto. L’analisi delle differenze tra i loro processi cerebrali ha rivelato informazioni fondamentali sul modo in cui il cervello elabora e prevede i segnali sensoriali.
I ricercatori hanno sottoposto i partecipanti a diverse situazioni, chiedendo loro di parlare in contesti preparati e non preparati, mentre venivano emessi suoni. Utilizzando l’elettroencefalografia, hanno misurato la risposta del cervello ai vari stimoli. Nei pazienti sani, il cervello riusciva a sopprimere l’attività uditiva in presenza di una preparazione al parlato, ma nei pazienti schizofrenici questo processo di inibizione non avveniva in modo efficace.
La scoperta più importante è che nei pazienti schizofrenici si osserva un’incapacità del cervello di anticipare e pianificare correttamente i segnali uditivi. Questa incapacità di inibire le risposte uditive sembra essere alla base delle allucinazioni uditive, portando le persone a percepire voci inesistenti come se fossero reali. In pratica, ciò che per una persona sana sarebbe solo un pensiero interno, nella mente di una persona con schizofrenia diventa una voce esterna.
Questa nuova comprensione potrebbe rivoluzionare i trattamenti per la schizofrenia e altri disturbi simili, suggerendo che il problema non risiede solo nell’interpretazione dei segnali sensoriali, ma nella loro pianificazione e previsione motoria.