Ormai è evidente come la realtà virtuale non sia più fantascienza. Mondo reale e artificiale sono sempre più vicini, tanto che bastano anche solo uno smartphone e un visore per trasportarsi in prima persona “fuori dalla realtà”. Quella usata da Persim, però, è una tecnologia forse ancora più affascinante. Parliamo, infatti, di realtà mista (Mixed Reality, MR) in cui i due mondi vengono sovrapposti con ampia possibilità di interazione con l’ambiente simulato.
Il dispositivo utilizzato per la realtà mista è HoloLens, presentato da Microsoft nel 2015. Questo è un visore capace di generare ologrammi, che solo chi lo indossa può vedere e con cui può interagire grazie a sensori avanzati.
Persim è un progetto sviluppato da MedCognition, una start up nata a San Antonio, Texas, nel 2016. L’idea nasce dalla volontà di offrire un servizio di formazione mirato per il personale addetto al primo soccorso, il cui intervento è spesso fondamentale per la vita del paziente. Ad oggi, i comuni sistemi di simulazione ed addestramento, come i manichini o altri dispositivi meccanici, non sono ritenuti sufficientemente realistici e possono risultare ingombranti e molto costosi. L’esigenza è quella di ottenere un simulatore che possa, oltre tutto, avvicinare ad una reale situazione di emergenza. Ed è qui che entra in gioco la realtà mista. Questo termine è stato coniato proprio da Microsoft per descrivere ciò in cui consiste HoloLens.
Come già accennato, HoloLens è un visore dotato di due lenti olografiche trasparenti e contiene tutti i componenti necessari al suo funzionamento, non richiedendo quindi ulteriori dispositivi. Senza scendere troppo in dettagli, possiamo dire che questo sistema permette di “arricchire” la realtà fisica che ci circonda, generando ologrammi con i quali è possibile interagire. Il visore è infatti dotato di sensori che gli consentono di rilevare l’ambiente circostante. L’utente può interagire principalmente con il solo movimento delle dita, con le quali può spostare o modificare gli ologrammi. Il suo costo è, attualmente, di 3000 dollari.
Grazie a questa tecnologia, Persim permette al personale sottoposto ad addestramento di rapportarsi con un paziente virtuale, davanti ai propri occhi. Il paziente ha caratteri realistici, come ad esempio il colore della pelle, che diventa pallida e sudata in caso di difficoltà respiratoria, oppure i movimenti della bocca e la voce. Sono diversi i disturbi simulabili, ed altri ancora in fase di sviluppo. Tra questi vi sono: conseguenze da trauma addominale, dolori al petto, arresto respiratorio, convulsioni. Il tutto può essere controllato, attraverso un tablet, dall’istruttore, che può vedere ciò che vede l’apprendista e anche intervenire e modificare lo stato del paziente in tempo reale. Per rendere il tutto ancora più realistico, i parametri vitali possono essere simulati su monitor fisici.
Nel video sottostante viene mostrata una demo live di Persim.