Pfizer: l’AIFA approva il vaccino per i bimbi tra i 5 e gli 11 anni
In data 1° dicembre si è riunita la Commissione Tecnico Scientifica dell’Aifa. La CTS ha approvato l’estensione del vaccino Pfizer per bimbi con fascia di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Il dosaggio sarà ridotto e sarà pari ad un terzo di quello autorizzato per gli adulti e gli adolescenti.
Pfizer, cosa si prevede
L’Agenzia Europea per i medicinali, l’EMA, il 25 novembre ha approvato l’utilizzo del vaccino BioNTech-Pfizer per i bimbi di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Il 1° dicembre è arrivato l’ok anche in Italia da parte dell’AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco. La vaccinazione è prevista con 2 dosi a distanza di 3 settimane l’una dall’altra. Per evitare possibili errori, la CTS raccomanda l’utilizzo della formulazione pediatrica ad hoc adottando percorsi vaccinali adeguati all’età.
Quando avrà inizio la somministrazione del vaccino Pfizer per bimbi
La vaccinazione dei più piccolini potrebbe avere inizio già a partire da metà dicembre.
“Confidiamo di partire prima di Natale, dal 20 al 25 di dicembre, per esser pronti a iniziare la somministrazione”
Andrea Costa, sottosegretario alla salute
Gli effetti indesiderati del vaccino Pfizer sui bimbi
La CTS comunica che gli effetti indesiderati del vaccino Pfizer sui bimbi di età compresa tra i 5 e gli 11 anni non sono diversi rispetto a quelli riscontrati negli adulti. Dunque, dolore ed arrossamento nella zona dove è avvenuta l’iniezione, stanchezza, mal di testa. Questi sintomi generalmente vanno via entro pochi giorni.
Perché vaccinare i più piccoli
Secondo la CTS, il Covid-19, seppur più “benigno” nei bambini rispetto agli adulti, in alcuni casi può comportare conseguenze gravi come il rischio di sviluppare la MIS-c, ossia la sindrome infiammatoria multisistemica. Tale sindrome può, in non pochi casi, anche richiedere il ricovero in terapia intensiva.
Secondo il direttore generale della prevenzione al ministero della Salute, Giovanni Rezza, anche se i bambini vanno incontro raramente a complicanze dovute al Covid-19, è importante proteggerli. La vaccinazione dei più piccoli porta con sé importanti impatti psicologici. Se per gli adulti lo stare chiusi in casa è stato duro, per i bimbi è stato tragico.
Secondo la CTS, con la vaccinazione i piccolini potrebbero condurre non solo una vita sociale adeguata alla loro età ma anche frequentare la scuola, i centri ricreativi, andare in piscina o semplicemente giocare con l’amichetto al parco senza la paura di non potersi dare un bacino o una carezza. Vaccinare i bimbi con il Pfizer è indispensabile anche per ridurre l’avanzamento del virus che ormai circola indisturbato tra la popolazione.
Pfizer, facciamo il punto sulle vaccinazioni
Secondo l’ultimo aggiornamento del ministero della Salute, sono 90.679.49 le dosi di vaccino anti Covid-19 somministrate ad oggi in Italia . L’83,43% della popolazione over 12 anni, ha completato il ciclo vaccinale mentre l’86,50% ha almeno una dose.
E la terza dose?
Il virus ha ripreso a circolare e per cercare di appianare i danni, laddove possibile, c’è bisogno del vaccino e soprattutto, c’è bisogno della terza dose. Ad oggi, nel nostro paese, il 36,82% della popolazione ha ricevuto la terza dose addizionale mentre il 33,51% delle persone con il ciclo vaccinale ultimato da almeno 6 mesi, ha ricevuto la dose booster.
Ma c’è ancora chi confonde la terza dose con la dose booster. Cerchiamo di capire la differenza. La terza dose è una dose ulteriore che viene fatta a stretto giro, a circa 28 gg dalla seconda.Viene somministrata ai pazienti che hanno un sistema immunitario debole e che non sono riusciti a scatenare una elevata risposta immunitaria dopo la seconda dose.
La dose booster invece è quella somministrata dopo 6 mesi, adesso ridotti a 5, dalla somministrazione dell’ultima dose per cercare di mantenere nel tempo una buona risposta del sistema immunitario nei confronti del virus. Serve ad evitare lo sviluppo di malattie gravi o addirittura fatali. Inoltre, con la dose booster si dovrebbe raggiungere un livello di anticorpi tale da riuscire anche a coprire l’ultima variante di Covid-19, l’Omicron.
Ad oggi i dati che vengono esposti quotidianamente, diffondono un non così poi tanto velato ottimismo sull’efficacia dei vaccini. Ed anche la storia insegna. Nel tempo sono state eliminate o comunque rese quasi innocue malattie infettive che hanno ucciso milioni di persone. Perché non può succedere anche con i vaccini anti Covid-19? Apriamo la mente ed affidiamoci alla scienza.
La mente è come un paracadute. Funziona solo se la si apre.
Albert Einstein