Medicina

Pillola anticoncezionale: verità e falsi miti

Sarà capitato a tutte le donne, almeno una volta, di pensare di assumere la pillola anticoncezionale: la riduzione delle perdite, la scomparsa (forse) dei dolori addominali, sentirsi meno appesantite durante quei giorni ogni mese. Tutte cose che al solo pensiero hanno allettato e poi convinto moltissime donne ad iniziare l’assunzione della pillola come mezzo di contraccezione. Altre, invece, sono sempre state restie e un pò spaventate da quell’aura di miti che gira attorno a questo farmaco. La pillola è pericolosa? Rischio di diventare sterile? È sicura al 100%? Proviamo a capirci meglio e cosa effettivamente si cela dietro la pillola.

Di che tipo di contraccettivo si tratta?

La pillola è un farmaco che fa parte dei metodi contraccettivi ormonali, ovvero di tutti quelli che contengono una dose bassa di ormoni simile a quelli che vengono prodotti dal nostro corpo e che vengono utilizzati per governare il ciclo mestruale. Gli ormoni in questione, sono una versione sintetica di quelli prodotti fisiologicamente e sono di due tipi: l’estrogeno e il progestinico. Tutti i metodi di contraccezione ormonale contengono progestinico, mentre alcuni contengono anche estrogeno e per questo esiste una classificazione differente: ai primi ci si riferisce come progestinici, mentre gli ultimi sono detti combinati o estro-progestinici. Tra i metodi combinati, la pillola risulta sicuramente il contraccettivo più utilizzato. Allora, quale scelgo?

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Di pillole ce ne sono molte e variano a seconda del tipo e del dosaggio di estrogeno e di progestinico che contengono. Questi fattori, ovviamente, possono influenzare e indurre effetti secondari, che possono essere positivi o negativi, ma che purtroppo non possono essere predetti in anciticipo. L’unica cosa da fare è procedere per riuscire a trovare la soluzione più giusta per noi. Nonostante ciò, è importante sapere che non tutte le donne possono fare uso di estrogeni e per questa ragione esistono delle pillole apposta senza la presenza di questo ormone.

Come funziona il ciclo durante l’assunzione della pillola?

Tra le ragioni per cui si inizia a prendere la pillola anticoncezionale c’è sicuramente quella di riuscire a regolarizzare il ciclo, ridurre le perdite o cercare di eliminare i dolori nella fase premestruale. La pillola, infatti, influenza il nostro ciclo e di questo ce ne accorgiamo subito: dopo qualche mese dall’inizio dell’assunzione, le perdite diminuiscono e, in alcuni casi, possono addirittura sparire.

“Ma sarà una cosa normale? Se la natura ha stabilito che una volta al mese devo avere il ciclo, vorrà dire che sarà necessario. Mi sembra di manipolare il mio corpo”. Quante volte avete sentito queste frasi? Sicuramente moltissime. Forse da amiche, da conoscenti o forse addirittura da noi stesse. Ma sappiamo veramente in che modo la pillola funziona sul nostro corpo?

Per capire meglio questo punto, bisogna partire dal concetto che, se si assume una contraccezione ormonale, il nostro ciclo non sarà più “normale”. In particolare, l’azione degli ormoni presenti nei contraccettivi hanno, nella maggior parte dei casi, la funzione di bloccare proprio la mestruazione. Di conseguenza, le perdite che si hanno in questo caso, non sono normale sangue mestruale, ma vengono definite pseudomestruazione. Gli inventori della pillola avevano pensato che essa sarebbe stata più accettata se il suo funzionamento avesse provocato ogni quattro settimane una perdita simile al normale ciclo mestruale. Ma naturale comunque non è, come mai? I due imputati sono proprio gli ormoni contenuti nella pillola: estrogeno e progestinico.

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Questi due ormoni, sono prodotti naturalmente dal nostro corpo e sono quelli che regolano l’attività del nostro apparato genitale. Il primo è quello che fa crecere l’endometrio e che poi, in assenza di fecondazione, viene espulso attraverso la mestruazione. La forma di estrogeno, contenuta nella pillola, fa crescere leggermente questa mucosa ogni mese e, per questo, la maggior parte delle donne che usano i contraccettivi combinati avranno delle piccolo perdite ematiche durante la settimana di pausa. Visto che la crescita dell’endometrio è minore rispetto al normale, anche le perdite saranno minori rispetto al normale. Dall’altra parte poi c’è il progesterone che, in condizioni fisiologiche, è quello che si occupa di sospendere il ciclo durante la gravidanza e fissa l’endometrio, in modo che non si sfaldi. Il progestinico funziona alla stessa maniera. Di fatto è come se questo ormone facesse credere al nostro corpo che ci sia una gravidanza in corso.

E nel caso di pillola a base di progestinico e basta? In questo caso, in assenza di estrogeno, la mucosa uterine sarà più sottile del solito. Non per forza si hanno delle perdite, ma comunque sono possibili.

Verità e falsi miti

La pillola anticoncezionale è un farmaco a base di ormoni e, come tutti i farmaci, ha degli effetti secondari, che possono verificarsi come no, dipende dalla reazione del proprio corpo. Tra i più comuni ci sono mal di testa, nausea, tensione mammaria. Questi sintomi possono comparire nei primi mesi, ma una vota che il corpo si è stabilizzato e ha trovato il suo nuovo equilibrio, possono scomparire. E se rimangono? Come già detto, di pillole ce ne sono tante e di progestinico, ad esempio, esistono sottotipi diversi. Di conseguenza, il nostro corpo può reagire in un certo modo assumendo una certa pillola, ma può avere tutt’altra reazione con un’altra.

Un discorso simile può essere fatto anche per quanto riguarda l’aumento del peso. Ebbene, tante donne sono frenate dall’iniziare l’assunzione della pillola proprio per paura di prendere qualche chilo in più.

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Questo discorso era vero per le prime pillole sviluppate, ad alto dosaggio ormonale. Ad oggi, le pillole contengono una bassa dose di ormoni e, generalmente, causano una minima variazione di peso e una modesta ritenzione idrica. Molto spesso l’inizio dell’assunzione della pillola avviene in periodi come l’adolescenza, in cui il nostro corpo subisce grandi trasformazioni e non sono imputabili all’utilizzo del contraccettivo. Il tutto sta sempre nel parlare con il proprio ginecologo e trovare la soluzione migliore per noi.

E per quanto riguarda gli sbalzi di umore e il calo del desiderio? Moltissimi studi sono stati fatti a riguardo, proprio per provare a dimostrare scientificamente se l’assunzione della pillola anticoncezionale potesse giocare un ruolo nel controllo del nostro umore e della libido. Purtroppo gli scienziati non sono stati in grado di provarlo, almeno fino ad ora. Quello che comunque è una certezza è che l’umore di una donna può variare in base alla fluttuazione degli ormoni che sono legati al ciclo mestruale: è un fatto naturale. Quindi avere degli sbalzi, se così si vogliono definire, è assolutamente possibile. Il fatto che questi siano legati alla pillola, non è ancora certo.

PH: Coratolive

Un aspetto interessante da valutare è quello legato alla durata dell’assunzione. Se stiamo prendendo la pillola da tanti anni è un problema? E se terminiamo una relazione, meglio disintossicarsi un pò dagli ormoni? Molte potrebbero pensare che sia meglio smettere di prendere la pillola, per far tornare le nostre ovaie a funzionare normalmente. Una volta che iniziamo ad assumere la pillola, il nostro corpo subisce un disequilibrio, che però viene normalizzato nel tempo, proprio perchè il nostro corpo si adatta a questo cambiamento. Se si smette l’assunzione, il corpo impiegherà del tempo per riabituarsi al nuovo stato e, se dopo poco, decidiamo di riprenderla, rischieremo di mandare il corpo in tilt.

In aggiunta a questo, molte donne temono che, prendendo la pillola in modo continuativo per molti anni, diventi più difficile restare incinte. Questo non è vero. Quello che può succedere è che ci vogliano alcuni mesi prima che l’ovulazione torni di nuovo. Inoltre, sembra che la probabilità di infertilità sia minore nelle donne che fanno uso di anticoncezionali ormonali perchè questi riducono la possibilità di infezione delle tube uterine. Quindi, la ricerca ha dimostrato che la pillola anticoncezionale non ha effetto sulla fertilità, sia che l’assunzione abbia avuto una durata di un paio o di una decina di anni.

Published by
Giulia Nucci