Si è conclusa da pochi giorni la prima sperimentazione sull’essere umano della pillola che potrebbe un giorno sostituire le iniezioni subcutanee. Parliamo delle numerosissime iniezioni che entrano nella quotidianità dei pazienti con malattie croniche, come il diabete.
Il merito di questa innovazione va all’inventore Mir Imran, che vanta già ben più di 400 brevetti ed ha partecipato allo sviluppo del primo defibrillatore cardiaco impianatabile, ed alla sua compagnia, la Rani Therapeutics, situata a San Jose (California).
Il dispositivo in questione è concettualmente simile alla pillola presentata qualche settimana fa dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). Anche se in quest’ultimo caso occorre ancora aspettare prima di vedere i primi test sull’uomo.
Quella che è stata chiamata RaniPill è una pillola ingeribile dotata di uno speciale rivestimento che ne protegge l’integrità nel passaggio all’interno dell’ambiente acido dello stomaco. Una volta nell’intestino, il pH raggiunge il valore di circa 6,5 ed il maccanismo si attiva: il rivestimento si dissolve liberando un palloncino polimerico inizialmente sgonfio.
L’ambiente intestinale contribuisce poi ad attivare la reazione chimica che produce biossido di carbonio. In questo modo il palloncino si gonfia e la pressione sviluppata permette ad un microago dissolvibile, che andrà a contenere il medicinale, di penetrare la parete intestinale così da completare un’iniezione completamente indolore. I rimanenti detriti della pillola vengono poi facilmente espulsi nell’arco di 1-4 giorni.
I primi test sull’essere umano hanno coinvolto un gruppo di 20 persone a cui è stata somministrata una versione della pillola priva di sostanze medicinali.
Non ci sono stati problemi nel deglutire la capsula, nel farla uscire e, cosa più importante, nessuna sensazione quando il pallone si è gonfiato e sgonfiato.
Afferma Imran, commentando i risultati del trial clinico.
Il prossimo obiettivo è quello di testare la pillola con l’aggiunta del medicinale ed, inoltre, il team della Rani Therapeutics sta sviluppando un sensore wireless miniaturizzato in corrispondenza del modulo che contiene il microago. In questo modo, sarà anche possibile ricevere un notifica quando il medicinale è stato effettivamente somministrato, così da avere un monitoragio continuo della terapia.