Più dormi e più ti viene l’ansia: svelato come si innesca il circolo vizioso che ci tiene svegli la notte | Ecco cosa devi assolutamente evitare
Dormire troppo può aumentare l’ansia: ecco come si crea quel circolo vizioso che ci toglie il sonno e peggiora le notti.
Tutti sappiamo quanto sia importante dormire, ma per alcuni andare a letto diventa quasi un momento di stress. Sembra assurdo, no? Invece per tante persone, chiudere gli occhi e cercare di addormentarsi è una sfida. E più ci si prova, più l’ansia aumenta: è come se la mente non volesse proprio saperne di spegnersi. A volte, anziché sentirsi sollevati per la fine della giornata, ci si ritrova intrappolati in un ciclo di pensieri che rendono il sonno una cosa irraggiungibile. Una bella scocciatura, insomma.
Questa situazione capita a tanti, in particolare nei periodi più intensi della vita. Ma per chi soffre di insonnia cronica, è davvero pesante: si crea una specie di “fobia” legata al sonno. Ci si mette a letto sperando che il sonno arrivi, ma niente da fare. E così si guarda l’orologio, si contano i minuti di sonno persi… e l’ansia cresce. Più cresce l’ansia, più il sonno scappa. È un circolo vizioso in piena regola, e pochi riescono a spezzarlo facilmente.
Per capire questo meccanismo, bisogna sapere un po’ come funziona il corpo quando si tratta di dormire. C’è un intero ecosistema di processi biologici che ci portano a cadere tra le braccia di Morfeo, mica basta stendersi e chiudere gli occhi! Il cervello ha tante aree e sostanze che lavorano insieme per farci addormentare: l’ipotalamo, la ghiandola pineale, il tálamo… insomma, è una specie di “squadra” biologica. Tra i giocatori principali ci sono la melatonina e il GABA, due sostanze che ci aiutano a rilassarci e a cedere al sonno.
E non è tutto qui. Abbiamo anche il famoso orologio interno, i ritmi circadiani, che ci tengono sincronizzati con il giorno e la notte. Di notte, la temperatura del corpo cala, il metabolismo rallenta e il cervello inizia a produrre melatonina, l’ormone che ci fa venire sonno. Ma c’è un dettaglio: serve buio, perché anche una piccola luce può ingannare il cervello, facendogli pensare che sia ancora giorno. Una luce artificiale – magari quella del telefono o del computer – può ritardare l’arrivo del sonno anche di ore. E così si finisce per rigirarsi nel letto.
Come lo stile di vita influisce sul sonno
La vita di oggi non è proprio amica del riposo. Abbiamo ritmi frenetici, pensieri, stress… e poi ci sono i dispositivi elettronici, sempre accesi e sempre vicini. Passare l’ultima ora della giornata davanti a uno schermo non aiuta: la luce degli schermi dice al cervello che è ancora giorno, e questo manda in tilt la produzione di melatonina. E poi ci sono certe sostanze, come caffè o alcol, che non fanno certo miracoli per il sonno: il caffè ci tiene svegli, mentre l’alcol ci fa dormire male, disturbando il riposo.
Altri, invece, hanno un ritmo naturale “notturno” e faticano ad addormentarsi presto, ma poi devono alzarsi presto. Questo scontro tra l’orologio biologico e gli orari obbligati crea una sorta di debito di sonno che, a lungo andare, stanca il corpo e la mente.
Il circolo vizioso tra ansia e insonnia
La verità è che, quando manca il sonno, cresce anche l’ansia, e questa ansia può poi peggiorare l’insonnia. Si crea un circolo vizioso: più cerchi di dormire, più ti agiti e, di conseguenza, diventa sempre più difficile rilassarsi. Alcuni arrivano persino a sviluppare quella che viene chiamata “ansia del sonno”, un vero e proprio timore di andare a letto per paura di passare un’altra notte in bianco.
Gli esperti consigliano di non restare nel letto a contare i minuti. Meglio alzarsi, fare qualcosa di tranquillo e provare a dormire più tardi. Questo, insieme a qualche buona abitudine serale, può aiutare a interrompere il ciclo e a tornare ad avere notti di sonno più serene.