Al Policlinico Gemelli arriva la video-pillola per gastroscopia
Una svolta nell’esecuzione della gastroscopia arriva dal Policlinico Gemelli, il quale utilizzerà per la prima volta al mondo, al di fuori della Cina, una video-pillola per gastroscopia. Di seguito si analizza come viene adoperata e cosa ne pensa il professore Cristiano Spada a riguardo.
Che cos’è e come funziona la videocaspula intelligente
Una videocaspula di ultima generazione è adoperata al Policlinico Gemelli, per eseguire la gastroscopia. Fino a questo momento, la video-pillola è stata utilizzata per l’intestino tenue, in quanto, per ragioni anatomiche, riesce a progredire naturalmente, essendo un “tubo” dal diametro di 3 centimetri, ma mai per lo stomaco. La differenza nell’uso sta proprio nella difficoltà di poter controllare il movimento della videocaspula nello stomaco, essendo quest’ultimo a forma di “palloncino”.
Infatti, per vedere bene lo stomaco bisognerebbe distenderlo per delinearne il percorso, in quanto una video-pillola libera di muoversi non registrerebbe le immagini in maniera opportuna, ecco perché la gastroscopia è sempre stata effettuata con l’ausilio di un tubo. Ma la novità che permette di adoperare la videocaspula in tale esame diagnostico è la possibilità di poterne controllare il movimento.
Come funziona la video-pillola per gastroscopia
Una volta ingerita, la videocaspula effettua la gastroscopia tramite l’applicazione di magneti, che riescono a controllare il suo movimento dall’esterno con un joystick. Le sue dimensioni sono quelle di una comune compressa di antibiotico, lunga 27 millimetri e larga circa 12 millimetri, e una volta assunta non deve essere recuperata. Si elimina, infatti, tramite le feci, risultando una tecnica completamente non invasiva.
La videocaspula per gastroscopia, una volta concluso l’esame dello stomaco, diviene una video-pillola normale e può esaminare, qualora si volesse, anche il piccolo intestino, riuscendo a combinare così due esami in uno. Un ulteriore particolarità di tale strumento è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, che le permette di muoversi in autonomia, garantendo la visione di tutto lo stomaco.
Tutti i pazienti potranno beneficiare di questa tecnologia?
Sicuramente, la video-pillola per gastroscopia rappresenta una svolta nell’esecuzione della gastroscopia, come dichiara il professore Cristiano Spada, direttore del reparto di Endoscopia Digestiva Chirurgica del Policlinico Gemelli di Roma. Infatti, il professore afferma che i pazienti sottoposti alla gastroscopia effettuano normalmente una sedazione prima dell’esame, ma adesso, potendo ricorrere a una videocaspula, gli esami risulteranno meno invasivi.
Lo stesso dichiara come, molti studi già pubblicati, la videocaspula possa tranquillamente sostituire la gastroscopia tradizionale, anche se quest’ultima sarà ancora adoperata in caso di trattamenti come la rimozione di un polipo o biopsie.
Come ogni esame in campo medico, vi sono alcune categorie di pazienti che non possono beneficiarne e ciò è evidenziato sul sito della Society of American Gastrointestinal and Endoscopic Surgeons (Sages). L’impiego della videocapsula è sconsigliato in pazienti che presentano ostruzioni o stenosi gastrointestinali o che poterebbero presentare controindicazioni in presenza di pacemaker cardiaci o altri dispositivi elettronici impiantabili.
Sicuramente rappresenta una svolta per coloro i quali sono soggetti a controlli periodici dati i problemi gastrointestinali a rischio intermedio come gastrite, reflusso e quindi in tutti quei casi in cui il medico valuta come residuale il rischio di eseguire una biopsia.
Sviluppi futuri sulla video-pillola per gastroscopia
Questa nuova tecnica diagnostica sarà erogata, in primo luogo, a tutti pazienti del policlinico Gemelli, che richiederanno di effettuare la gastroscopia con la videocaspula. Attualmente si sta cercando di rendere questa tecnologia disponibile il più presto possibile e tutti coloro che vogliono usufruirne.
Bisogna specificare come la video-pillola per gastroscopia non sarà erogabile, in un primo momento, attraverso il Sistema Sanitario Nazionale, anche se il professore Spada si augura che lo sia in futuro. È essenziale sottolineare come tale tecnica diagnostica sia una svolta nel campo delle bioimmagini, potendo finalmente avere un’alternativa differente dall’utilizzo del tubo per effettuare la gastroscopia.