La notizia giunge dall’Australia dove un’azienda alimentare ha creato una polpetta di mammut lanoso. Si analizza la storia dei mammut lanosi, come sono state create tali polpette e quali siano gli sviluppi futuri legati per la carne sintetica.
I mammut lanosi sono esistiti più di 10.000 anni fa. Essi sono un’evoluzione degli elefanti odierni, i quali per sopravvivere al freddo intenso dell’emisfero settentrionale, durante il Pleistocene, svilupparono una folta pelliccia, con una gobba che era una fonte ulteriore di energia.
Poiché alcuni resti sono stati rinvenuti nei ghiacciai della Siberia ed dell’Alaska, ciò ha permesso agli studiosi di comprendere le loro abitudini, tramite anche lo studio del DNA. Animali di tipo erbivoro, si spostavano per procacciarsi del cibo come erba, salici, betulle, conifere ed ontani. Inoltre, erano cateterizzati da orecchie di 30 cm di altezza e avevano zanne sviluppate e incurvate ed nella parte inferiore del corpo avevano un tratto piatto che gli permetteva di muovere la neve e trovare la flora necessaria per cibarsi.
La loro estinzione iniziò per la caccia praticata dall’uomo, il quale utilizzata le zanne per costruire ripari e capanne, mangiava le loro carni e produceva con la pelle indumenti.
Lo studio è stato condotto dall’Austraulian Institue for Bioengineering dell’Università del Queensland con la collaborazione dell’azienda alimentare Vow, ed ha portato alla creazione di una polpetta di carne di mammunt lanoso.
Per ottenere tale risultato sono partiti dall’unione del DNA del mammut lanoso dal quale hanno prelevato la sequenza che permette di codifica per la mioglobina cioè la proteina responsabile del sapore e della consistenza della carne. In seguito, hanno unito il primo DNA a quello dell’elefante contemporaneo e con l’aggiunta della coltivazione della proteina muscolare con l’utilizzo delle cellule staminali mioblastiche di una pecora, ottenendo alla fine del processo 20 miliardi di cellule che hanno permesso di avviare la coltura della carne. L’idea alla base era ricreare la carne di dodo, ma le sequenze del DNA necessarie non sono presenti.
Ma perché la scelta è ricaduta sul mammut? La risposta arriva da Tim Noeakesmith, co-fondatore di Vow:
“Abbiamo scelto il mammut lanoso perché è simbolo della perdita di diversità e del cambiamento climatico, si pensa che la creatura sia stata portata all’estinzione dalla caccia degli umani e dal riscaldamento del mondo dopo l’era glaciale”.
La polpetta ottenuta ha la dimensione di una palla di bowling ed ancora nessuno ha avuto il coraggio di assaggiarla, il motivo lo chiarisce Wolvetang:
“Non abbiamo avuto esperienza di questa proteina per migliaia di anni, quindi non abbiamo idea di come reagirebbe il nostro sistema immunitario quando la mangiamo. Ma se lo facessimo di nuovo, potremmo sicuramente farlo in un modo che lo renda valutabile dagli organismi di regolamentazione”.
La carne sintetica non è accettata in tutti i paesi, basti pensare che il governo italiano la vieta. Essa è creata da cellule staminali di un animale che sono coltivata in un ambiente privo di contaminanti e senza antibiotici, permettendo perciò all’industria agroalimentare di diversificare. Come si sta verificando negli ultimi tempi si sta cercando di sostituire le proteine animali con carne coltivata artificialmente ottenibile in laboratorio, potendo limitare in modo drastico il consumo di suolo, acqua e mangime per gli animali. Sarà la svolta?