Prendere una decisione comporta un consumo di energia da parte del cervello
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Prendere una decisione, a prescindere dall’entità della scelta che bisogna operare, comporta un consumo di energia da parte del cervello. Quando assorbono glucosio, i neuroni non distinguono tra una decisione di poco conto e una valutazione complessa.
È questa la conclusione cui è pervenuto Daniel Levitin, professore di neuroscienze presso la McGill University di Montreal, Canada. Conclusione che fornisce una giustificazione scientifica dell’abitudine di molti uomini geniali, di successo o di potere di vestire sempre allo stesso modo.
La monotonia del loro look, la limitatezza del loro guardaroba non sono attribuibili ad una pigrizia o a cattivo gusto ma ad una strategia ben precisa: ridurre al minimo il tempo davanti all’armadio consente di focalizzarsi sul lavoro, di concentrare tutte le energie sulle decisioni più importanti, trascurando quelle frivole e marginali (come l’abbigliamento).
Esempi illustri?
Basti pensare agli abiti di cotone e ai sandali di Albert Einstein, agli abiti grigi e blu di Barack Obama, al dolcevita nero, i jeans e le scarpe da ginnastica di Steve Jobs, all’iconico maglioncino di Sergio Marchionne, al maglione “seriale” (ma più elegante) di Giorgio Armani…
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Sino alle magliette grigie e alle felpe grigio scuro di Mark Zuckerberg. In figura vedete la foto che il creatore di Facebook ha postato sul suo profilo, scrivendo: “Primo giorno di lavoro dopo il congedo di paternità: che cosa mi metto?”
Ironia a parte, ecco quello che lui pensa al riguardo: “Voglio prendere il minor numero di decisioni possibili su tutto tranne che su come servire al meglio la comunità. Decisioni su cosa indossare o su cosa mangiare a colazione consumano energie che potrebbero essere dirette altrove, come realizzare prodotti migliori”.
A cura del Prof. Vincenzo Giordano