Pochi giorni fa l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato la fine della pandemia, ma nelle ultime settimane, in Cina, è arrivata una nuova ondata. A preoccupare sarebbe una nuova variante, chiamata XBB, la quale potrebbe bypassare la protezione degli attuali vaccini. Si analizza la situazione attuale e le previsioni future per la Cina e cosa ne pensano a riguardo i virologi.
La nuova variante XBB (Gryphon), per la prima volta è stata rilevata ad agosto 2022, ed ha generato due sotto varianti cioè:
Ad aggiungersi alle precedenti, vi è Acrux, etichettata come XBB.2.3 con ulteriori varianti rispettivamente XBB.1.9.1 (Hyperion) ed XBB.1.9.2. Bisogna evidenziare come, nonostante siano presenti diverse varianti, quelle derivanti da XBB, non mostrano un aumento della gravità.
La Cina si prepara ad affrontare una nuova ondata di Covid con un picco di oltre 65 milioni di casi a settimana. Secondo Zhong Nanshan, massimo esperto cinese di malattie respiratorie, un piccolo picco di infezioni, a causa della variante XBB si avrà a fine maggio, con circa 40 milioni di infezioni a settimana.
A smentire la proiezione è Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma, il quale dichiara:
“Non so come facciamo a fare questa previsione, ogni modello matematico applicato al Covid specialmente a Omicron che ha grande varietà di sottovarianti, non funziona. Credo sia una previsione un po’ forzata non la vedo assolutamente una cosa probabile proprio perché tutti i modelli, anche quelli più importanti, hanno fallito, perché non è possibile modellare un virus che ha così tante variabili: l’algoritmo stesso sbaglia, ti dà qualcosa che non è preciso. Quei 60 milioni che prevedono possono essere 600mila o 6mila”.
Il virologo dell’ Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, asserisce che vi sarà un rialzo da casi Covid, dovuti alla variante XBB che però non avrà un impatto significativo in termini di casi gravi. Aggiunge inoltre, che il virus farà ancora parte della nostra quotidianità con andamenti ondulanti, sulla base dei livelli di immunità ibrida acquisita dalla popolazione e dalla distanza dall’ultima ondata. L’Italia in questo momento si trova in una fase di discesa, dovuta alla recente ondata e per tale motivo un rialzo dei contagi potrebbe essere possibile in seguito.
I vaccini fin ora somministrati, sembrano perdere l’efficacia contro la nuova variante. Sia le varianti XBB.1.5 e XBB.1.16 sono altamente immunoevasive, ed anche XBB.1.5 ha una maggiore resistenza contro i vaccini. L’Oms comunque dichiara come le persone vaccinate, nonostante le presenti varianti, abbiano una protezione sostanziale contro la malattia grave e la morte. Per creare immunità contro le nuove varianti, gli esperti del gruppo consultivo Oms dichiarano la necessità di riformulare i vaccini, in modo tale da coprire le nuove varianti XBB.
Per fronteggiare una nuova pandemia, Marco Cavaleri, responsabile della strategia per le minacce sanitarie e i vaccini dell’ente regolatorio Ue, afferma che l’obiettivo è progettare dei prodotti in modo tale che rispondano alle nuove varianti. Infatti, si augura che per le campagne di vaccinazione autunno- inverno 2023 siano pronti dei vaccini aggiornati.
Diverse sono le aziende, che hanno iniziato la produzione per vaccini XBB monovalenti, come Pzifer, Moderna e Novavax. Dai primi risultati comunicati dalle aziende produttrici, si evidenzia come i vaccini riescano a contenere il lignaggio discendente XBB.1. I nuovi prodotti provocano risposte anticorpali neutralizzanti più elevate rispetto alla varianti in circolazione e a quelle prodotte dai vaccini somministrati.
Il 5 maggio scorso, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha decretato la fine dello stato di emergenza, iniziata il 30 gennaio 2020. Negli Stati Uniti dal primo giugno non conteranno più nuovi contagi da Covid. L’agenzia del governo Usa sorveglierà solo i nuovi ricoveri per Covid ed i dati che emergono dalle acque reflue, analizzate per monitorare la presenza di nuove varianti.
Non tutti sono dello stesso avviso degli Stati Uniti, in quanto il monitoraggio del Covid permette di verificare il trend delle nuove infezioni e comprendere come agire tempestivamente.