Prima legge italiana sul suicidio assistito: la Toscana stabilisce tempi e procedure
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La Toscana diventa la prima Regione a garantire la morte assistita (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Anche l’Italia avrà la sua prima legge sul suicidio assistito. La Toscana è, in questo senso, la Regione pioniera del Belpaese
E’ stata introdotta per la prima volta in Italia una legge volta a regolamentare il suicidio assistito. La legalità era già stata disposta da una sentenza della Corte costituzionale datata 2019, ribaltando il divieto, dichiarato illegittimo, che aveva avuto regolare valenza sino a quel momento. L’approvazione della legge è avvenuta in Toscana e si compone di sei articoli specifici.
La medesima proposta è stata presentata anche in altre Regioni dello stivale, come in Veneto, dove l’approvazione non si era rivelata definitiva, e la Lombardia, dove non c’è stato nemmeno tempo per discuterla. La legge entrata in vigore in Toscana prevede che il soggetto richiedente del suicidio assistito deve possedere piena facoltà di assumere decisioni libere e consapevoli.
Ciò si rende necessario nei casi di patologie irreversibili, causanti un dolore e una sofferenza anche puramente psicologica definita insostenibile. La persona dovrà, inoltre, rispettare il requisito di risultare tenuta in vita soltanto grazie a trattamenti di sostegno vitale. Rientrano in questa categoria respiratori meccanici e ulteriori tipologie di macchinari, ma anche terapie farmaceutiche essenziali alla sopravvivenza del paziente.
Le persone che reputano necessario ricorrere a questa pratica devono necessariamente rivolgersi, anche indirettamente, all’azienda sanitaria locale, che provvederà a verificare tutti i requisiti fondamentali e il loro pieno rispetto, mediante l’impiego di una specifica commissione, includente un medico palliativista, uno psichiatria, un neurologo, uno psicologo, un anestesista e un infermiere.
Verifica dei requisiti e tempistiche
La commissione dovrà provvedere al completamento della verifica relativa ai requisiti entro un periodo di 20 giorni, informando il paziente sulle alternative possibili al suicidio assistito. A seguito degli accertamenti, la documentazione dovrà essere diffusa anche al comitato etico locale, che si pronuncerà a riguardo, comunicando la decisione ultima al paziente. Nel caso in cui la richiesta venga giudicata positivamente bisognerà passare alla definizione dell’attuazione del suicidio assistito, indicando, dunque, il farmaco che dovrà essere assunto, i macchinari specifici da impiegare, sempre mantenendo il pieno rispetto della dignità del paziente.
Grazie alla nuova legge, comunque, un soggetto ha la possibilità di accedere al servizio del suicidio assistito entro massimo 54 giorni; un traguardo importante, se pensiamo che per i pazienti che hanno avanzato tale richiesta negli anni precedenti c’è stato bisogno di attendere molto più che 12 mesi. La nuova normativa prende a riferimento la proposta di legge dell’Associazione Luca Coscioni, che indicava come l’amministrazione del farmaco per la sedazione profonda potesse essere effettuata sia in strutture sanitarie, ma anche ospizi o nell’abitazione del paziente.
L’ipotetica reazione del Governo
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a questo punto, avrà 10 giorni di tempo a partire dal giorno dell’approvazione per promulgarla formalmente. La possibilità di ricorrere al suicidio assistito potrebbe essere estesa anche a coloro che non sono residenti nella Regione in questione. L’ipotesi è che i pazienti potranno trasferirsi temporaneamente nel territorio per procedere alla richiesta; un’opzione che potrebbe concretamente prendere forma, se consideriamo che la Toscana è l’unica tra i 20 enti territoriali italiani a garantire la morte assistita.
Sulla possibilità aleggia, tuttavia, l’ombra del Governo, che potrebbe decidere di presentare un ricorso, sfruttando la questione di legittimità costituzionale della legge – prettamente regionale – rispetto alla Corte Costituzionale, facendo leva sul fatto che il Parlamento sia l’unico organo a possedere competenza sul tema.