A Torino debutta Epygon, la protesi mitralica transcatetere impiantata per la prima volta al mondo nell’uomo presso il Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare dell’Ospedale Molinette di Torino.
Epygon permetterà di riparare i danni della valvola mitrale senza dover ricorrere alla tradizionale tecnica extracorporea, ovvero l’intervento a cuore aperto. La ricevente è stata una donna di 62 anni che soffriva di grave insufficienza mitralica e che non poteva essere trattata con un intervento tradizionale.
La valvola mitrale è una valvola atrio-ventricolare che regola il flusso sanguigno dall’atrio al ventricolo sinistro (principale camera pompante del sangue) del cuore.
Questa valvola è costituita da due lembi mobili, fatti di tessuto connettivo che si aprono e chiudono durante ogni battito in maniera coordinata. I due lembi mobili sono tenuti insieme da corde tendinee collocate sui muscoli papillari del ventricolo sinistro. Il flusso ematico e le fasi cardiache azionano le corde tendinee.
Il flusso del sangue e la pressione esercitata durante le varie fasi del ciclo cardiaco regolano il flusso delle valvole atrio-ventricolare e in particolare della valvola mitrale. Durante la sistole ventricolare, la pressione sanguigna del sangue esercitata verso l’alto determina la chiusura delle membrane evitando cosi il reflusso del sangue. Inoltre le corde tendinee evitano che la valvola si sposti verso l’atrio.
Alterazioni della valvola mitralica alterano il normale funzionamento del ventricolo sinistro. Le alterazioni possono causare:
L’insorgenza dell’insufficienza mitralica è diffusa e in aumento, soprattutto quella degenerativa, a causa dell’invecchiamento della popolazione. Nel caso di insufficienza degenerativa severa, si interviene con la plastica valvolare, ovvero interventi di riparazione della valvola, oppure con la sostituzione della valvola mitrale con una protesi.
L’innovazione della protesi Epygon riguarda il posizionamento della protesi mitralica, infatti non serve ricorrere alla tradizionale circolazione extracorporea ma si utilizza una procedura transcatetere. Queste procedure vengono effettuare da dei gruppi iper-specializzati, detti Heart Team.
La procedura transcatetere (TAVI) è già utilizzata per il posizionamento della valvola aortica in pazienti molto anziani che non riuscirebbero a sostenere un intervento “a cuore aperto”. Ma non era mai stata applicata sulla valvola mitrale perchè l’anatomia di questa è molto più complessa e rende difficile la progettazione e l’impianto della protesi stessa.
La procedura TAVI può essere transapicale (dallo spazio intercostale) o transfemorale (direttamente dall’arteria femorale). Nella procedura transfemorale, si inserisce un catetere contenente la valvola cardiaca da impiantare nell’arteria femorale da guidare verso il cuore. Per far spazio alla protesi artificiale si gonfia un pallone in modo da dilatare la valvola aortica natia. Non essendo una procedura chirurgica, l’impianto di valvole aortiche transcatetere offre un rischio minore di complicanze ed un tempo di guarigione più veloce.
Tutte le protesi biologiche mitraliche hanno tre lembi, ma Epygon è formata da solo due lembi in modo da riprodurre il flusso fisiologico del sangue nel ventricolo sinistro imitando la valvola originale. Ha un design tale da non compromettere l’attività delle altre strutture del cuore.
La protesi è stata progettata nel bioparco di Colleretto Giacosa, paese vicino Ivrea, da un gruppo di bioingegneri piemontesi. L’azienda francese Affluent Medical ha creduto fin dall’inizio nel progetto e ha investito nello sviluppo di questa protesi rivoluzionaria.
La nuova protesi mitralica Epygon è formata da un monoblocco di tessuto pericardico bovino combinato con un anello anulare a forma di D. Il telaio asimmetrico in Nitinol ha un sistema di ancoraggio che consente un accoppiamento stabile con i lembi nativi della valvola mitralica, così da raggiungere un adattamento ottimale con un basso rischio di ostruzione. Il design Epygon consente di ripristinare il flusso sanguigno fisiologico nel ventricolo e mantenere i lembi nativi sotto trazione preservando la funzione del ventricolo sinistro.
L’inserimento di un filo guida dall’apice del cuore serve per garantire il posizionamento ottimale della valvola all’interno della valvola nativa. Nella prima fase la porzione atriale del dispositivo si rilascia progressivamente appena sopra il piano anulare. I lembi atriali della protesi si aprono cosi da garantire la posizione ottimale. Dopo la valvola si tira verso l’anulus mitralico, mentre due ganci bloccano i lembi anteriori e posteriori per prevenire l’ostruzione del ventricolo sinistro.
Epygon è la soluzione adatta ai pazienti con rigurgito mitrale grave durante la sistole ventricolare in cui non è possibile agire riparando la valvola mitralica nativa. Per la prima volta al mondo, la bioprotesi è stata impiantata su una donna di 62 anni che soffriva di una grave forma di insufficienza mitralica.L’intervento è stato eseguito all’ospedale di San Giovanni- Le Molinette a Torino dal professor Stefano Salizzoni.
Secondo il professor Salizzoni, Epygon apre nuove prospettive per i pazienti che non possono sottoporsi ad un intervento “a cuore aperto”. Il suo impianto è facile e riproducibile, caratteristiche che fanno ben sperare.
La paziente è stata trasferita in un centro di riabilitazione in provincia di Novara, dopo soli 5 giorni di ricovero. “Epygon sta funzionando in un cuore umano, a pochi chilometri da dove la nuovissima protesi mitralica è stata ideata e prodotta”-– conclude l’équipe dell’ospedale Molinette .