Robotica

Eseguito il primo intervento di chirurgia robotica su un aneurisma cerebrale

Gli interventi di chirurgia robotica si arricchiscono di un altro importante traguardo. A Toronto, in Canada, è stato infatti eseguito il primo intervento di trattamento di un aneurisma cerebrale con il supporto di un robot chirurgico. Il paziente, una donna di 64 anni, è stata dimessa il giorno successivo e l’operazione è durata circa 2 ore e mezzo.

L’aneurisma consiste in una dilatazione anomala della parete di un vaso sanguigno, solitamente di un’arteria. Uno dei trattamenti disponibili è il posizionamento di uno stent (una maglia metallica di forma cilindrica) per riportare il vaso ad un diametro naturale. L’intervento tempestivo è la chiave per evitare la rottura del vaso con le relative conseguenze disastrose.

Stent metallico
Credits: Mark Bochsler/CBC

Un intervento di estrema precisione

Sebbene le procedure di chirurgia robotica siano ormai ampiamente impiegate in vari ambiti, dagli impianti di protesi di ginocchio ai trapianti di organi, è stato necessario aspettare di più per arrivare ad un dispositivo abbastanza “agile” da muoversi con precisione all’interno della fitta rete di vasi sanguigni cerebrali.

Questo è importante perché il sistema robotico offre molta precisione e controllo a queste procedure“, afferma Vitor Pereira, neurochirurgo e neuroradiologo presso il Krembil Brain Institute presso il Toronto Western Hospital. “Apre le porte a procedure remote nelle comunità dove non hanno questo tipo di trattamento e non hanno il personale per eseguire anche queste procedure.

Il sistema robotico utilizzato in questa procedura è il CorPath GRX, stato sviluppato da Corindus, una sussidiaria con sede nel Massachusetts di Siemens Healthineers AG. Questo, oltre al posizionamento di stent, permette anche la rimozione di coaguli che causano ictus.

L’intervento è iniziato in maniera tradizionale, ovvero con l’inserimento di un catetere attravero l’arteria femorale fino al collo. Da lì, con la guida della radiografia, lo stent è stato portato in posizione, all’interno del cervello, dal sistema robotico guidato dal dottor Pereira.

Il prossimo obiettivo è quello di condurre una procedura da remoto già nell’arco del prossimo anno.

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Published by
Jacopo Ciampelli