Primo paziente affetto da HIV guarito con un trapianto di cellule staminali | La guerra contro l’AIDS a un passo dalla vittoria
Un paziente è guarito dall’HIV: ci sono nuove speranze per combattere l’HIV e l’AIDS. Ecco tutti i dettagli.
Il virus dell’HIV continua a rappresentare una delle più grandi sfide mediche del nostro tempo. Scoperto all’inizio degli anni ’80, il virus dell’immunodeficienza umana attacca e distrugge il sistema immunitario, compromettendo la capacità dell’organismo di difendersi da infezioni e malattie. Sebbene i progressi nella medicina abbiano portato a trattamenti sempre più efficaci, l’HIV rimane un virus complesso e difficile da eradicare.
Uno degli aspetti più insidiosi dell’HIV è la sua capacità di nascondersi all’interno delle cellule del corpo. Dopo aver infettato una persona, il virus si integra nel DNA delle cellule immunitarie, diventando quasi invisibile. Questa caratteristica rende estremamente complicata la sua completa eliminazione, anche con i farmaci più avanzati. Per molti, vivere con l’HIV significa seguire una terapia antiretrovirale a vita, che permette di tenere il virus sotto controllo, ma non di eliminarlo.
Le ricerche sull’HIV si concentrano da decenni su come sradicare il virus dal corpo. Uno degli approcci più promettenti è il trapianto di cellule staminali, una procedura che ha portato in alcuni casi alla remissione completa del virus. Questo metodo è considerato una via sperimentale, ma offre speranza per il futuro. Tuttavia, nonostante i successi registrati in casi isolati, questa tecnica rimane estremamente complessa e non priva di rischi.
I trapianti di cellule staminali finora considerati di successo sono stati generalmente associati a una mutazione genetica specifica, chiamata CCR5Δ32, che conferisce una sorta di protezione naturale contro l’HIV. Questa mutazione impedisce al virus di entrare nelle cellule immunitarie, rendendo più facile la remissione del virus in quei rari pazienti che la possiedono..
Nuove prospettive sui trapianti di cellule staminali
Tuttavia, non tutti i pazienti che ricevono un trapianto beneficiano di questa mutazione Recentemente, è emerso un caso straordinario che potrebbe cambiare il panorama della ricerca sull’HIV.
Per la prima volta, un paziente è riuscito a ottenere la remissione del virus dopo un trapianto di cellule staminali, senza possedere la mutazione CCR5Δ32. Questo paziente, noto come il “paziente di Ginevra”, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il virus.
Il paziente di Ginevra e il nuovo approccio alla cura
Il trapianto del “paziente di Ginevra”, avvenuto nel 2018, è stato eseguito per trattare un sarcoma mieloide, ma ha portato a una riduzione drastica delle cellule infette dal virus HIV.
Questo risultato, confermato recentemente dal consorzio internazionale IciStem, apre nuove vie di ricerca e indica che la mutazione CCR5Δ32, sebbene utile, non è essenziale per ottenere la remissione del virus.