Recentemente, il termine metaverso sta guadagnando sempre più risonanza nel panorama tecnologico e digitale, suscitando crescente interesse nella nostra quotidianità. Ma cosa rappresenta e come influisce sul nostro cervello? In questo articolo, esamineremo a fondo questo concetto e ne esploreremo l’impatto sulle nostre vite quotidiane.
Il metaverso è un ambiente virtuale tridimensionale, spesso basato sull’utilizzo di Internet, che sta guadagnando crescente popolarità nel mondo della tecnologia e del digitale. In questo spazio, le persone possono interagire tra loro e con oggetti digitali in modo molto simile a quanto accade nella vita reale. L’esplorazione del metaverso avviene attraverso avatar, consentendo alle persone di comunicare, interagire e collaborare tramite chat vocali, messaggi di testo o azioni degli avatar.
All’interno del metaverso, è possibile trovare una vasta gamma di contenuti, tra cui giochi, ambienti simulati, opere d’arte ed eventi virtuali, creabili sia da utenti che da aziende. Un elemento distintivo del metaverso è la sua persistenza, che significa che anche quando l’utente si disconnette, oggetti e strutture rimangono intatti.
Questa nuova frontiera tecnologica offre un accesso multi-platforma, permettendo agli utenti di connettersi da diversi dispositivi, come computer, dispositivi mobili o visori di realtà virtuale. L’evoluzione del metaverso promette di rivoluzionare l’interazione digitale e l’esperienza online, aprendo nuove possibilità in svariati settori.
Diversi studi indicano che un utilizzo eccessivo del metaverso può avere impatti negativi sul cervello e sul benessere. Ecco una lista di possibili effetti:
È importante sottolineare che gli effetti possono variare da individuo a individuo e sono influenzati dall’equilibrio tra l’uso del metaverso e la vita quotidiana. L’uso consapevole e moderato di questa tecnologia è fondamentale per preservare la salute mentale e fisica.
Uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports analizza l’effetto dell’utilizzo del metaverso e dell’avatar onnipotente sulla percezione delle proprie capacità e sull’incremento dei sentimenti di invulnerabilità. Questa ricerca è stata condotta dai ricercatori del laboratorio Neuroscience and Society, guidato da Salvatore Maria Aglioti presso l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con La Sapienza Università di Roma e l’Ospedale Irccs Fondazione Santa Lucia.
Lo studio coinvolgeva 54 volontari, ognuno dei quali ha assunto le sembianze di tre avatar differenti: un normotipo, un altro muscoloso e il terzo onnipotente, ispirato alla rappresentazione di Dio nell’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina.
I partecipanti sono stati sottoposti a due fasi di studio: la prima mirava a valutare la sensazione di invulnerabilità, mentre la seconda ha indagato la percezione delle proprie abilità fisiche. I risultati hanno rivelato che coloro che avevano assunto l’identità dell’avatar onnipotente percepivano le sfide come meno minacciose rispetto a coloro che avevano un avatar normotipo.
Il metaverso è ormai una parte integrante delle nostre vite e continua a progredire costantemente. Queste nuove tecnologie hanno il potenziale di rivoluzionare anche il settore sanitario. La Fondazione CEP, in particolare, riconosce ampie opportunità nell’impiego di questa tecnologia per migliorare la diagnosi e la terapia. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è cruciale adottare una certificazione di qualità specifica per questi ambienti virtuali.