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Rai, un errore lo ha costretto sulla sedia a rotelle: “Non era stato correttamente diagnosticato” | Dopo mesi la verità

Logo Rai e ospedale (Depositphotos foto)

Logo Rai e ospedale (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Dopo mesi su una sedia a rotelle per una diagnosi sbagliata, un’operazione risolutiva e il coraggio di ripartire.

Quando si parla di sanità, spesso si pensa subito ai problemi: lunghe attese, diagnosi sbagliate, terapie che non funzionano. Storie di persone che cadono nel baratro per diagnosi sbagliate. In Italia abbiamo strutture ospedaliere che sono vere eccellenze, ma che spesso vengono offuscate dalla malasanità.

Perciò capita che alcune diagnosi cambino completamente il destino di una persona. A volte serve pazienza, tanta. Magari si fanno mille visite, si provano cure che non portano da nessuna parte, e poi… all’improvviso le cose cambiano.

È un pò come risolvere un puzzle complicato: serve l’occhio esperto di chi sa leggere tra le righe, capire quello che ad altri è sfuggito. Certe esperienze diventano poi esempi importanti, soprattutto quando a viverle sono persone conosciute.

Perché mostrano a tutti noi che la differenza tra restare fermi e tornare a vivere può stare tutta nella fiducia riposta nei posti giusti. Ed è proprio quello che è capitato, di recente, a un nome ben noto del mondo dello spettacolo.

Una nuova possibilità grazie a chi sa guardare oltre

Il produttore cinematografico e marito della celebre conduttrice, si è trovato per mesi inchiodato su una sedia a rotelle. Tutta colpa di un’ernia al disco che sembrava non avere via d’uscita. Dopo tanti tentativi andati a vuoto, è stata proprio la conduttrice a muoversi, contattando direttamente Luca Zaia, presidente del Veneto, per cercare aiuto. Ed è stato lui a indirizzarli verso l’Unità di Neuroradiologia Interventistica Spinale dell’ospedale di Treviso.

Lì, il professor Altin Stafa — che, piccola parentesi, viene considerato un fuoriclasse nel suo campo — ha capito subito cosa stava succedendo. In realtà, era tutto chiaro, bastava solo guardare bene. A confermarlo è stato anche il direttore generale della Usl, Francesco Benazzi, che ha raccontato come l’équipe abbia individuato quello che in mesi nessuno era riuscito a diagnosticare correttamente. L’intervento è stato rapido ed efficace, e in pochi giorni il produttore ha potuto iniziare la riabilitazione ad Abano Terme. Sì, in piedi. Finalmente.

Nicola Carraro torna a camminare (provo2000 - instagram screenshot)
Nicola Carraro torna a camminare (provo2000 – instagram screenshot) – www.biomedicalcue.it

Un video per dire grazie (e per camminare di nuovo)

Due giorni fa, sui suoi profili social, Nicola Carraro, marito della celebre Mara Venier, ha pubblicato un video che ha lasciato tutti di stucco. Dopo cinque mesi di dolori e immobilità, si vede lui, sorridente, che si alza e fa qualche passo da solo. «Miracolo? No, solo merito delle eccellenze ospedaliere italiane», dice con una voce carica di emozione.

Carraro ha raccontato quanto sia stato brutto non riuscire ad alzarsi senza provare dolore e ha voluto ringraziare apertamente chi lo ha aiutato. Oltre a lui, tra i pazienti “famosi” passati da Treviso ci sono anche Red Canzian, Vittorio Emanuele Parsi e Sabrina Salerno, ma come ha detto lo stesso direttore, «noi curiamo tutti con la stessa passione».