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Realtà virtuale olfattiva (OVR) per la riduzione di stress, ansia e dolore

Torniamo a parlare di realtà virtuale (VR) e delle sue applicazioni per la salute fisica e mentale. Un recente studio dell’Università del Vermont, pubblicato a marzo sul Journal of Medical Research and Health Sciences, ha dimostrato la possibilità di affrontare problemi come l’ansia, il dolore e lo stress con la realtà virtuale olfattiva (OVR), una nuova forma di realtà virtuale che incorpora nell’esperienza anche il senso dell’olfatto. I risultati hanno permesso agli psichiatri clinici di capire come l’OVR potrebbe essere utilizzata per aiutare in modo sicuro ed efficace la salute mentale e i disturbi dell’umore dei pazienti. Inoltre, questa tecnologia migliora la fruizione e l’accessibilità della terapia, includendo anche pazienti colpiti da limitazioni o vincoli fisici, i quali non potrebbero partecipare a riabilitazioni standard.

Stimolare il sistema olfattivo per la salute mentale

Basandosi su ricerche precedenti che dimostrano l’efficacia della realtà virtuale nella “distrazione per il dolore e per procedure mediche, effetto rilassante e calmante, terapia immersiva per traumi, PTSD (disturbo post traumatico da stress) e fobie”, lo studio prova che stimolare il sistema olfattivo tramite profumi nella realtà virtuale può innescare memoria, emozioni e migliorare i benefici terapeutici dei trattamenti per il dolore cronico, l’ansia e i disturbi dell’umore.

“Le sessioni di OVR erano focalizzate sulla creazione di un’esperienza più immersiva, realistica, evocativa, significativa ed emotiva”, spiega David Tomasi, psicologo clinico e psicoterapeuta presso l’UVM Medical Center (UVMMC) e insegnante di salute integrativa presso l’Università del Vermont, “permettendo ai soggetti iscritti di entrare in un ambiente calmante e realistico, al fine di ridurre la quantità di ansia, stress e dolore sperimentati“.

Realtà virtuale olfattiva: attivare un mix di sensi

L’ambiente OVR è un ambiente immersivo, tridimensionale, con 6 DoF (gradi di libertà) in cui il soggetto può muoversi liberamente e interagire con gli oggetti virtuali presentati al suo interno, con profumo ambientale di foresta, oltre a suoni dell’ambiente naturale come quello delle foglie. Il tutto per ricreare un ambiente simile alla realtà. Credits: OVR Technology

Tomasi e un team di psicoterapeuti del dipartimento di psichiatria ospedaliera dell’UVMMC hanno collaborato con OVR Technology, un’azienda con sede a Burlington, nel Vermont, specializzata in realtà virtuale olfattiva, per progettare un ambiente virtuale rilassante costituito da una foresta e un campeggio, fruibile pienamente in un’area di gioco di poco più di 9 metri quadrati. Utilizzando software, profumi e hardware forniti da OVR Technology, il team ha creato una simulazione completa di tenda virtuale, tavolo da picnic, falò, ceppi e altri oggetti da toccare e aromi di pancetta fresca e marshmallow tostati.

“In OVR, la progettazione di nuovi profumi è un processo collaborativo tra ciò che è il risultato desiderato dell’esperienza, e ciò che ha senso dati gli stimoli uditivi e visivi“, afferma la vicepresidente del reparto di Scentware (scent-software, software degli odori) per OVR Technology Sarah Socia, che ha collaborato allo studio. “Ci concentriamo sull’intera esperienza: il mix di stimoli audio, visivi e olfattivi danno origine all’esperienza e poi le sensazioni vengono da sé”.

I risultati dello studio

I partecipanti, pazienti psichiatrici ricoverati che hanno partecipato volontariamente allo studio, sono stati immersi nell’ambiente di realtà virtuale olfattiva del campeggio per 8-12 minuti, in sessioni settimanali coincidenti con i loro trattamenti clinici standard. Dopo le sessioni in OVR, i partecipanti hanno riportato miglioramenti significativi e immediati nei loro livelli di ansia, stress e dolore che sono durati fino a tre ore dopo una sessione.

Tra i miglioramenti più significativi riportati dai pazienti c’era la riduzione dei livelli di ansia. Durante le sessioni è stato chiesto loro di valutare i propri livelli di ansia su una scala da 1 a 10 (dove 1 è il più basso e 10 il più alto): quasi la metà dei partecipanti (45,6%) ha valutato i propri livelli di ansia prima dell’OVR con un valore di 9 o 10. Circa la stessa percentuale di partecipanti (44,6%) ha valutato i propri livelli di ansia immediatamente dopo la sessione con un valore di 1 o 2. In un arco temporale tra un’ora e tre ore dopo, la metà dei partecipanti (50%) ha valutato i propri livelli di ansia con un valore di 2 o 3. In tutto, l’ansia dei partecipanti è scesa di una media di 5 livelli dall’inizio alla fine del processo.

L’importanza di avere una tecnologia accessibile

Credits: OVR Technology

Un aspetto importante dell’utilizzo della realtà virtuale olfattiva, ma in generale di tutti i sistemi che permettono esperienze di realtà virtuale o aumentata, è quello di essere una tecnologia ad alta accessibilità, che permette la fruizione del servizio a tutte le categorie di persone. È ormai noto che fare passeggiate nella foresta, avere un contatto regolare con la natura, trascorrere del tempo in montagna o al mare aiuta ad alleviare lo stress e i livelli d’ansia. Ma persone disabili o con limitazioni fisiche che non permettono loro di muoversi in modo indipendente possono avere serie difficoltà nello svolgere queste attività.

“L’OVR ha permesso ai pazienti le cui circostanze li escludevano dall’attività fisica e dall’esposizione alla natura di sperimentare virtualmente l’attività fisica in natura con suoni, immagini e odori simili a uno scenario del mondo reale“, afferma Tomasi. “Quelle sensazioni simili hanno evocato ricordi e risposte che hanno ridotto l’ansia e migliorato l’umore, proprio come farebbe l’esperienza reale”.

La realtà virtuale olfattiva e l’isolamento sociale

Sebbene lo studio fosse in lavorazione da anni, riflette i dati raccolti in un arco di quattro mesi tra settembre e dicembre 2020, un punto critico nella pandemia di COVID-19. Il tempismo non era certamente l’ideale, dice Tomasi, ma l’improbabile circostanza ha aperto una finestra che ha portato nuova comprensione sul potenziale dell’OVR nel contesto dell’isolamento sociale forzato.

“Le ulteriori restrizioni per la COVID-19, oltre a una situazione già molto limitante per molte persone che soffrono di disturbi di salute mentale, hanno rappresentato una sfida molto difficile per la ricerca”, afferma. “Tuttavia, possiamo dire che proprio a causa di questa situazione, siamo stati in grado di vedere quanto sia importante questo approccio per aiutare la salute mentale in generale”.

Published by
Benedetta Paoletti