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Coronavirus: grave reazione allergica al vaccino Pfizer di due operatori sanitari

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Solo pochi giorni fa, nel Regno Unito, era stata somministrata la prima dose di vaccino anti-covid della Pfizer-BioNTech. La prima di una lunga serie. Ad oggi, il vaccino rappresenta l’unica speranza per porre fine alla pandemia. Nonostante lo scetticismo di molti sul vaccino realizzato “troppo rapidamente“, non ci sono state, per il momento, particolari reazioni allergiche. Si sono registrati solo quattro casi. Infatti, due operatori sanitari del sistema sanitario nazionale britannico, il Nhs, hanno avuto una reazione allergica, a seguito della somministrazione del vaccino anti-covid della Pfizer-BioNTech. I due, però, avevano una storia significativa di allergie alle spalle, tanto da avere con sé fialette di epinefrina (adrenalina), con le quali, la reazione avversa si è attenuata immediatamente. Il terzo caso, relativo alla giornata di martedì 15 Dicembre, è di una donna di mezza età, operatrice sanitaria in Alaska. Un altro operatore sanitario, sottopostosi al vaccino anch’egli nel Bartlett Regional Hospital in Juneau e nella stessa giornata, ha avuto una reazione allergica, ma più attenuata.

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Prima donna vaccinata nel Regno Unito contro il covid. Credits: larena.it

La reazione allergica al vaccino della donna

Il New York Times racconta che la donna, operatrice sanitaria di mezza età, ha avuto ieri una grave reazione allergica, circa dieci minuti dopo che le è stato somministrato il vaccino Pfizer. La donna è stata immediatamente trattata con epinefrina. Infatti, l’adrenalina è in grado di inibire il rilascio dei mediatori responsabili dell’infiammazione ed è il trattamento di prima scelta nel caso di una reazione di anafilassi.

La reazione allergica, a seguito della somministrazione del vaccino, si è manifestata con un’eruzione cutanea sul viso e sul busto, mancanza di respiro e frequenza cardiaca elevata. Già nel giro di un’ora, a seguito del trattamento con adrenalina, la donna stava bene, ma, in seguito, sono riemersi i sintomi ed è stata trattata con steroidi e una flebo di epinefrina. Una volta terminata la flebo, i sintomi sono emersi nuovamente. La donna è stata portata nel reparto di terapia intensiva per rimanere sotto osservazione tutta la notte. Sebbene già nella serata di mercoledì i sintomi si fossero attenuati, l’ospedale ha ritenuto opportuno aspettare il giorno seguente, prima di dimettere la donna.

Un altro operatore sanitario ha avuto una reazione allergica

Dunque, non solo l’operatrice sanitaria di mezza età ha avuto una reazione allergica dovuta al vaccino, ma anche un altro operatore sanitario. Quest’ultimo però, ha avuto una reazione meno grave: gonfiore agli occhi, voce rauca e stordimento. Anche in questo caso, i sintomi sono comparsi dopo qualche minuto dall’iniezione. Anch’egli trattato con epinefrina. I medici, però, hanno dichiarato che, nel caso del secondo operatore sanitario, non si può parlare di reazione anafilattica. La scomparsa dei sintomi è avvenuta nel giro di un’ora, a seguito del suddetto trattamento. I due operatori sanitari hanno tenuto a precisare che la loro esperienza non deve influenzare negativamente l’opinione che si ha del vaccino, né la linea operativa che si sta seguendo. Infatti, il Bartlett Regional Hospital in Juneau, la stessa notte, aveva somministrato ben 144 dosi di vaccino Pfizer-BioNTech. Oltretutto, la Pfizer aveva già assicurato che il vaccino ha un’efficacia di oltre il 95%.

Cosa dice Pfizer

Il portavoce del colosso farmaceutico, dopo i primi due casi si reazione allergica registrata nel Regno Unito ha sottolineato la sicurezza del vaccino. Infatti, a seguito dei dati avuti su migliaia di vaccinazioni già eseguite, aveva assicurato che il vaccino è stato ben tollerato durante la sperimentazione e non è al centro di alcuna preoccupazione di sicurezza. Rimane, però, la raccomandazione dell’autorità britannica sui farmaci (Mhra) di non sottoporre a vaccinazione chi abbia una significativa storia clinica di allergie alle spalle.

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