Reflusso: puoi alleviare questo problema evitando questi alimenti | Sono sulla lista nera degli esperti
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Come alleviare il reflusso gastroesofageo (Canva) - biomedicalcue.it
Un disturbo, particolarmente comune, è il reflusso gastroesofageo. Motivo per cui, diagnosticarlo in tempo, può permetterne la cura.
Il corpo umano è una macchina complessa, soggetta a diverse problematiche fisiche. Le quali, possono influenzarne la qualità di vita. Dalle malattie croniche, ai disturbi temporanei, ogni persona può, infatti, sperimentare (a proprie spese) presupposti che richiedono attenzione, e cure specifiche.
Fra le problematiche più comuni, troviamo dolori muscolari e articolari, spesso causati da posture scorrette, stress, o sforzi eccessivi. Con problemi, come l’infiammazione, e la rigidità articolare, che possono compromettere la mobilità, e il benessere generale.
I disturbi del sonno, e la stanchezza cronica, son sempre più diffusi, tali da danneggiare la concentrazione, e la vitalità quotidiana. Infine, anche il sistema digestivo è frequentemente soggetto a disturbi come gonfiore, acidità, e sindrome dell’intestino irritabile.
Ognuna, di queste cose, spesso legate a un’alimentazione scorretta, o allo stress. Ecco perché, si consiglia di seguire sempre uno stile di vita sano (e, perché no, anche un pò disinteressato).
Un disturbo molto più frequente del previsto
Il reflusso gastroesofageo è una condizione caratterizzata dalla risalita, dei succhi gastrici, dallo stomaco verso l’esofago: questo provoca una sensazione di bruciore, dietro lo sterno. Un disturbo, questo, piuttosto comune, il quale, si presume, colpisca fra il 10%, e il 20% della popolazione europea. E sebbene possa sembrare banale, il reflusso, se non trattato, può portare a complicanze, fra cui infiammazioni croniche dell’esofago. Gli esperti di Humanitas hanno approfondito le cause, i sintomi, e le strategie, per gestire, al meglio, siffatta condizione.
Distinguere il reflusso gastroesofageo, da altri disturbi digestivi, è essenziale, al fine di intervenire in modo corretto. Il sintomo principale è il bruciore di stomaco, il quale si irradia verso la parte alta dello sterno. Spesso accompagnato da acidità in bocca, raucedine, e tosse persistente (in particolare, nelle ore notturne). E a differenza di altri problemi intestinali, il reflusso non è correlato a diarrea o stitichezza, ma alla posizione supina, che facilita la risalita degli acidi gastrici.
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Diagnosi, i test da effettuare, e la dieta da seguire
Quando si sospetta un caso di reflusso, i medici iniziano con una terapia a base di inibitori di pompa protonica, mediante cui diminuire i sintomi. Se il trattamento non dà risultati, o i sintomi persistono, anche dopo la sospensione, vengono prescritti esami più approfonditi. Intanto, una corretta alimentazione, può concorrere alla riduzione dei sintomi del reflusso gastroesofageo. Motivo per cui, gli esperti hanno suddiviso gli alimenti in tre categorie: rossi, da evitare; arancioni, da consumare con moderazione; e verdi, sicuri da mangiare.
Nello specifico, fra i cibi da limitare, troviamo quelli grassi e fritti; gli agrumi; il caffè; e l’aceto, poiché favoriscono il rilassamento dello sfintere esofageo, e il reflusso acido. Nella categoria arancione, rientrano il cioccolato; i latticini magri; e le uova (meglio se non fritte). Via libera, invece, per verdure, cereali integrali, carni bianche magre, e pomodori cotti, i quali risultano maggiormente digeribili, e meno irritanti, per l’esofago.