ReiThera: il vaccino covid tutto italiano promette bene. Prima fase di sperimentazione superata
Mentre avanzano le polemiche sui tempi di distribuzione del vaccino Pfizer-BioNTech, la ricerca non si ferma. In collaborazione con l’Istituto Spallanzani si sta mettendo a punto ReiThera, il vaccino anti-covid tutto italiano e sono già stati resi noti i risultati della fase 1. “L’Italia è in grado in maniera assolutamente competitiva di giocare partite importanti sulla capacità di generare tecnologia biomedica sofisticata” ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, alla presentazione presso lo Spallanzani dei risultati della Fase 1 della sperimentazione di ReiThera GRAd-CoV2, il vaccino anti-covid italiano.
Risultati della prima fase sul vaccino anti-covid italiano
Gli studi su Reithera, il vaccino contro il covid messo a punto da un team italiano, hanno previsto l’arruolamento di 100 persone e 45 sono state vaccinate con dosi diverse e tutti sono arrivati alla fine per la valutazione di sicurezza. Reithera non ha provocato alcuna reazione avversa grave nei primi 28 giorni dalle vaccinazioni, a differenza di Moderna e Pfizer che hanno avuto alcuni effetti indesiderati.
Il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, alla presentazione dei risultati della Fase 1 della sperimentazione del Vaccino GRAd-CoV2 di ReiThera ha dichiarato “Il picco di produzione di anticorpi a 4 settimane resta costante ed il vaccino è ad una sola dose”. In questa fase 1 il vaccino Reithera, ha aggiunto il Dr Ippolito, “ha dimostrato di essere sicuro, di avere capacità di indurre risposta immunitaria degli adulti e la risposta è simile a quella di altri vaccini con due dosi. Il 92,5% dei vaccinati ha avuto livelli di anticorpi rilevabili e, con una singola dose, abbiamo risultati in linea con Moderna e Pfizer”. Inoltre, i livelli di anticorpi risultano essere coerenti con uno schema di somministrazione singola e, verosimilmente, potranno aumentare con altre dosi.
Leggi anche: Farmaco con anticorpi monoclonali per immunità contro Covid 19: lo studio di AstraZeneca
Tempi per il vaccino italiano
Dai risultati ottenuti, sappiamo che il vaccino anti- covid che sta mettendo a punto lo Spallanzani dovrebbe avere la capacità di prevenire la malattia come gli altri vaccini. Il protocollo dovrà essere sottoposto alle agenzie regolatorie in tempi brevi. “L’ ipotesi è di chiudere la fase 3 entro l’estate“, ha spiegato il direttore scientifico dello Spallanzani, il Dr Ippolito. Quest’ultimo sottolinea che le dosi da somministrare non possono essere chiare già in fase 1: “Confrontando i dati del vaccino italiano ReiThera con i dati dei vaccini anti-Covid di Moderna e Pfizer vediamo che con una singola dose abbiamo risultati assolutamente in linea. Ma quale sarà il dosaggio finale lo decideremo alla fine di tutte le fasi di sperimentazione”.
Quante dosi potrà produrre l’Italia?
“Proviamo a raggiungere una qualche indipendenza anche nella dotazione dei vaccini”. Ha così dichiarato il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 in una conferenza stampa, Domenico Arcuri. Il Governo ha destinato risorse sufficienti a finanziare lo sviluppo successivo della sperimentazione di ReiThera e, tramite una società pubblica, entrerà in ReiThera anche con un’ operazione di equity. I contratti di sviluppo saranno necessari a finanziare la ricerca e a incrementare la produzione. La presidente dell’azienda Reithera e sviluppatrice del vaccino anti covid italiano, Antonella Folgore ha affermato che l’azienda punta alla produzione di 100 milioni di dosi di vaccino per anno. La conservazione di ReiThera è molto semplice: “il vaccino è stabile a una temperatura tra 2 e 8 gradi.”. A sottolinearlo, la stessa presidente dell’azienda ReiThera.
L’Italia e la produzione del vaccino
Il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, durante la conferenza stampa per illustrare i dati della fase 1 di ReiThera, il vaccino anti-covid tutto italiano, ha messo in mostra una scheda con tutti gli artefici e autori principali del vaccino, al lavoro dal 24 agosto. “Il team è formato da 33 persone in tutto. Hanno poi lavorato in parallelo il DSMB (Data and Safety Monitoring Board), cioè il Comitato di monitoraggio sulla sicurezza dei dati, formato da quattro membri e presieduto da Franco Locatelli e un comitato scientifico internazionale in cui siede anche Guido Kroemer. Quest’ultimo oggi è considerato lo scienziato con più alte citazioni al mondo in ambito biomedico e ha pubblicato proprio ieri una magnifica lettura filosofica su come andrà la medicina”, ha detto Giuseppe Ippolito, raccontando come l’Italia non si sia mai fermata e sottolineando l’intenso lavoro del team.