Cos’è un RFID?
RFID (acronimo di Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza) è una tecnologia per l’identificazione e memorizzazione dati automatica di oggetti, animali o persone basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari dispositivi elettronici (detti tag o transponder) e sulla capacità di questi di rispondere all'”interrogazione” a distanza da parte di appositi apparati fissi a radiofrequenza comunicando le informazioni in essi contenute.
Una definizione semplice e precisa di tecnologia RFID ,data da AIM (Association for Automatic Identification and Data Capture Technologies) è: “La tecnologia RFID è un metodo di identificazione automatico, basato sulla memorizzazione e il reperimento semplice e rapido di dati relativi al prodotto e alle transazioni, dati geografici e orari, senza intervento umano e senza errori”.
La tecnologia RFID prende origine dalla Seconda guerra mondiale in ambito militare. Il primo vero predecessore della moderna tecnologia RFID è stato brevettato da Mario Cardullo nel gennaio 1973 .
Come è fatto un RFID?
Nello specifico un sistema RFID è costituito da tre elementi fondamentali:
• Reader, ossia un ricetrasmettitore controllato da un microprocessore e usato per interrogare e ricevere le informazioni in risposta dai tag.
• uno o più etichette RFID (o tag o Transponder): è un trasponder a radiofrequenza di piccole dimensioni, logica di controllo, dotato di memoria, connesso ad un’antenna e inserito in un contenitore o incorporato in una etichetta di carta. Il tag permette la trasmissione di dati a corto raggio senza contatto fisico.
• Sistema informativo di gestione dei dati per il trasferimento dei dati da e verso i lettori. E’ un sistema informativo che, quando esiste, è connesso in rete con i reader. Tale sistema consente, a partire dai codici identificativi provenienti dai tag, di ricavare tutte le informazioni disponibili associate agli oggetti e di gestire tali informazioni per gli scopi dell’applicazione.
L’etichetta RFID può essere attiva, passiva, semi-passiva o semi-attiva,a seconda del tipo di alimentazione considerata. I dispositivi attivi dispongono di una fonte di energia propria e sono in grado di alimentare con essa il trasmettitore. I dispositivi passivi attingono interamente l’energia per funzionare dal campo elettromagnetico messo a disposizione.
La tecnologia RFID ha diversi vantaggi:
• Affidabilità della lettura
• Capacità di lavorare in ambienti contaminati e sporchi
• Capacità di resistere, con opportune protezioni, all’aggressione di agenti chimici e ambientali, di poter operare immerso in un fluido, dentro l’oggetto che si vuole identificare
• Non deve essere a contatto
• Non deve essere visibile per essere letto come per i codici a barre
• L’identificazione e la verifica avvengono in un tempo relativamente breve
I campi di applicazione di questa tecnologia sono:
• ambiente domestico, allevamento e identificazione degli animali
• carte bancarie, documenti di identità elettronici, titoli di viaggio elettronici, sistemi di bigliettazione elettronica per metropolitane, treni, autobus, moneta elettronica per Macchine Distributrici di prodotti alimentari.
• la mobilità delle auto (Telepass e similari) e gli interporti.
• Patrimonio librario e movimento dei libri
• ambiente scolastico
• monitoraggio dei rifiuti
• collegamenti NFC (Near Field Communication)
•garante della tracciabilità delle persone, anche se potrebbe violare la privacy e la sicurezza delle persone
La tecnologia RFID è attualmente usata in campo biomedico per il monitoraggio della salute dei pazienti, per la tracciabilità delle garze o della strumentazione chirurgica in sala operatoria, come database di informazioni del paziente nei malati di Alzheimer; inoltre possono essere inseriti nel pacemaker per il controllo della regolarità del battito cardiaco e possono essere inseriti nelle protesi come rilevamento e inserimento dei dati del paziente. Talvolta essi sono dotati di biosensori nel controllo del glucosio nel sangue per i malati di diabete.