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Rickettsiosi da zecche: scoperto un test rapido per diagnosi precoce

Un nuovo e innovativo test rapido permette di individuare le rickettsiosi da zecche prima della comparsa dei sintomi.

Le rickettsiosi trasmesse dalle zecche sono un gruppo di malattie infettive che, purtroppo, stanno diventando sempre più comuni. Si tratta di infezioni che possono andare da sintomi quasi impercettibili a situazioni davvero gravi. Il vero problema? Capirlo in tempo. Spesso, chi viene punto da una zecca infetta non si accorge subito di nulla, o magari sottovaluta i sintomi, e questo rende complicata una diagnosi rapida. E senza una diagnosi veloce, il trattamento diventa più difficile.

A complicare tutto ci pensano anche il cambiamento climatico e l’espansione urbana. Le zecche trovano nuovi ambienti dove vivere grazie alle temperature più calde, mentre noi esseri umani ci spingiamo sempre più in aree naturali, aumentando così il rischio di contatto. Il risultato? Sempre più persone finiscono per essere infettate dai batteri Rickettsia, e la necessità di trovare soluzioni diagnostiche più rapide si fa sentire.

Oggi, per capire se una persona ha contratto una rickettsiosi, si cerca la presenza di anticorpi nel sangue attraverso l’immunofluorescenza indiretta. Il problema? Questi anticorpi non compaiono prima di 7-10 giorni dall’infezione. Questo ritardo lascia il tempo ai batteri di moltiplicarsi e peggiorare la situazione. Ci sono anche altri test, certo, ma spesso richiedono strumenti complessi e laboratori specializzati, non sempre facili da trovare, soprattutto nelle zone più a rischio.

Insomma, serviva proprio un test semplice e veloce che permettesse di scoprire l’infezione prima che i sintomi facciano la loro comparsa. Qualcosa che si potesse usare facilmente, senza dover aspettare giorni per avere un risultato.

Un test innovativo che potrebbe cambiare tutto

Un team di ingegneri biomolecolari, patologi e medici internisti dell’University of Texas Medical Branch, con l’aiuto di un collega dell’University of Houston, ha messo a punto un nuovo test che promette di fare proprio questo. Secondo quanto pubblicato su PLOS ONE, i ricercatori sono riusciti a isolare un enzima presente in tutti i tipi di Rickettsia e lo hanno usato come base per creare un test rapido e preciso.

Il funzionamento? È simile a quello dei classici test su strisce di carta, ma con un tocco tecnologico in più. Hanno utilizzato nanoparticelle di europio e antigeni specifici che reagiscono con l’enzima identificato. Il risultato viene poi letto con un semplice lettore di fluorescenza, che dà risposte immediate. Il bello di questo metodo è che riesce a rilevare l’infezione prima ancora che compaiano i primi sintomi, una vera svolta per chi vive in aree a rischio o per i medici che devono intervenire velocemente.

Schema di funzionamento del test (PLOS ONE foto) – www.biomedicalcue.it

Risultati promettenti e diagnosi anticipata

I primi test su modelli animali – come cavie e topi – hanno dato risultati davvero incoraggianti: il test ha mostrato una specificità del 100% e ha rilevato l’infezione nel 95% degli animali analizzati. Ma la parte più interessante arriva dai test con campioni di sangue umano: il nuovo metodo è stato in grado di diagnosticare l’infezione fino a due giorni prima della comparsa dei sintomi. Un anticipo del genere potrebbe davvero fare la differenza nel trattamento delle rickettsiosi, permettendo ai medici di intervenire subito con gli antibiotici giusti e migliorare le possibilità di guarigione.

Certo, i ricercatori sottolineano che serviranno altri studi per confermare questi risultati, ma l’idea è che questo test potrebbe presto essere usato anche in contesti clinici più semplici, senza bisogno di grandi laboratori. La possibilità di fare una diagnosi rapida e precisa, magari direttamente sul campo, potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo le infezioni da zecche, riducendo i rischi e migliorando la vita di tante persone.

Published by
Furio Lucchesi