Nervi danneggiati: una guida biodegradabile ne aiuta la rigenerazione
A seguito di incidenti, traumi, malattie neuro degenerative, molte persone subiscono, tra le tante cose, anche danni permanenti ai nervi. Una volta danneggiati, la rigenerazione intrinseca dei nervi, purtroppo, non è sufficiente a farli tornare al loro stato iniziale. Gran parte delle nostre funzioni vitali dipende dai nervi. Essi, infatti, collegano testa, viso, occhi, naso, muscoli e orecchie al cervello (nervi cranici) e il midollo spinale al resto del corpo. Sono più di 100 miliardi le cellule nervose presenti in tutto il corpo! Proprio per la loro importanza, la scienza e la ricerca si impegnano affinché si trovi una soluzione alla loro rigenerazione. Sia essa artificiale o naturale. Le proposte degli scienziati per riparare i nervi danneggiati sono numerose. Giunge, però, dalla Scuola di Medicina dell’Università di Pittsburgh una nuova tecnica, molto innovativa, che già funziona sui macachi. Il progetto consiste in una guida biodegradabile, che aiuta la ricostituzione dei nervi danneggiati.
Tecnica odierna per riparare nervi danneggiati
Ad oggi, la tecnica più efficiente per riparare nervi danneggiati consiste nel prelevare una nervo sensoriale dalla parte posteriore della gamba, per poi tagliarlo in pezzi più piccoli ed innestarlo sulla terminazione nervosa del nervo danneggiato. L’attuale tecnica presenta alcuni limiti: la parte della gamba dalla quale viene rimosso il nervo perde un po’ di sensibilità e il nuovo nervo, innestato e cucito, non è totalmente funzionante come prima del danno subito. Lavora tra il 40% ed il 60%. La nuova tecnica, pubblicata su Science Translational Medicine e proposta dal team della dottoressa Marra, prevede un ripristino dell’80% delle funzioni. Inoltre, le attuali metodologie per la ricostituzione di nervi danneggiati, funziona se la lesione è inferiore ai 2 cm. Anche questo ostacolo sembra essere stato superato grazie allo studio condotto dai ricercatori di Pittsburgh, che sono riusciti a riparare danni di 5 cm. Più del doppio!
Come funziona la guida biodegradabile
Il sistema per la promozione della rigenerazione dei nervi danneggiati è costituito da una guida-tubo, composta da un particolare polimero biodegradabile, sulla quale sono presenti delle microcapsule contenenti una proteina: GDNF (Glial cell-derived neurotrophic factor). Tale proteina, già presente nel cervello dei mammiferi, è detta anche fattore neurotrofico cerebrale ed è responsabile della sopravvivenza e rigenerazione dei nervi. La GDNF viene rilasciata lentamente dalle microcapsule e gli scienziati hanno notato che il lento rilascio aiutava i nervi nella loro ricostituzione. Dopo un anno dall’inserimento della guida nei macachi, il nervo si è rigenerato completamente, tornando anche a funzionare. La conferma del recupero delle funzioni del nervo giunge dalle cellule di Schwann, le quali normalmente ricoprono i nervi e, infatti, anch’esse si sono potute rigenerare tornando a svolgere il proprio compito.
Dai macachi all’uomo
Come sappiamo, condividiamo con i macachi il 97.5% dei geni, risultando quindi molto simili a loro. I risultati sulla rigenerazione dei nervi danneggiati sono stati davvero ottimi e il team di ricercatori ha motivo di credere che possa funzionare anche sugli umani. La dottoressa Marra, a capo dell’équipe, sta lavorando anche con la Food & Drug Administration (FDA) per dare inizio alla sperimentazione sull’uomo e anche per creare una start-up per commercializzare la guida. Oggi, non esistono strumenti approvati dalla FDA che ripristinino la conduzione nervosa per lesioni dei nervi superiori ai 2 cm. La dottoressa Marra,quindi, conclude:
“questo è il vero punto di forza della nuova guida biodegradabile”.