Rimuovere i tatuaggi: un’opportunità concreta al giorno d’oggi
Sono sempre più numerosi i cosiddetti pentiti del tatuaggio: persone, cioè, che desiderano rimuovere un tatuaggio dalla propria pelle, per esempio perché la resa estetica non è più quella di un tempo, o anche solo perché quell’immagine o quella scritta non hanno più lo stesso significato. Per capire se e come sia possibile cancellare un tatuaggio, ci siamo rivolti al dottor Pietro Campione, che è un vero esperto di questo settore.
Qual è il significato di un tatuaggio oggi?
I tatuaggi hanno origini molto antiche, che si possono far risalire niente meno che all’età della pietra. In passato tali disegni venivano realizzati con finalità votive e spesso erano collegati a dei riti. Venendo alla nostra epoca, invece, la popolarità dei tatuaggi è aumentata in misura consistente dagli anni ’90 in avanti. Sono parecchi i motivi che possono portare a scegliere un tatuaggio: al di là delle regioni estetiche, spesso alla base di questa decisione c’è la voglia di imprimere sulla propria pelle un ricordo che permanga in modo indelebile. Tuttavia, a volte può capitare di pentirsi e di ritrovarsi davanti a un tatuaggio che non si vuole più, e che si desidera cancellare dalla propria vista.
Che cosa si può fare in un caso del genere?
Si è nella situazione di voler cancellare il tatuaggio: può succedere perché ci si è resi conto che l’effetto finale è diverso da quello auspicato, oppure perché non esiste più il significato simbolico che un tempo aveva, o per molte altre ragioni. È stato calcolato che solo in Europa un tatuato su cinque sia pentito e cerchi un modo per rimediare; in Canada e negli Stati Uniti, invece, i cosiddetti pentiti sfiorano il 17%. È più o meno questa, dunque, la percentuale di persone che confessano di aver voluto cancellare il tatuaggio o comunque di aver pensato di poterlo fare. Tuttavia, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e la percentuale di casi di rimozione tatuaggi effettivamente avvenuta è molto più bassa.
Perché una persona decide di tornare sui propri passi e di cancellare il tatuaggio?
A volte si può trattare di motivi di salute, mentre in altri casi si può trattare di un problema con il lavoro che si è chiamati a svolgere. Non è raro che il colore di un disegno sbiadisca, e così ci si ritrova con un effetto diverso da quello ipotizzato, mentre in oltre la metà delle circostanze il tatuaggio perde di significato e, quindi, non può più essere guardato.
E a questo punto quali passi si devono compiere?
Discovery Pico Plus è la soluzione a cui si può far riferimento per la rimozione di un tatuaggio. Questo laser di ultima generazione funziona per mezzo di una emissione in modalità picosecondi che permette di distruggere le più piccole particelle di pigmento. Così il tatuaggio può essere rimosso, con un laser che abbina una durata di impulso molto breve a un effetto fotoacustico davvero significativo. I risultati sono ottimi, e viene sempre garantita la massima efficienza di trattamento.
Come funziona questo strumento?
Allo stato attuale Discovery Pico rappresenta il più potente laser a picosecondi disponibile per questo tipo di intervento. Le aree di pelle attorno vengono riscaldate pochissimo, e questo permette di operare unicamente nei punti che devono essere sottoposti al trattamento. Un puro effetto fotoacustico consente di intervenire sui pigmenti. La sorgente Q-Switch rubino di 694 nm è uno dei punti di forza di Discovery Pico Plus: caratterizzata da una elevata energia di impulso, permette di eliminare in modo più che soddisfacente ogni tatuaggio.
È un tipo di trattamento che provoca dolore?
No, da questo punto di vista le persone possono stare tranquille, perché anche quando i tatuaggi sono molto resistenti il risonatore laser rubino Q-Switch non è fonte di sofferenza. Quindi se fino ad ora si è sempre rinunciato a provare a rimuovere un tatuaggio perché si aveva paura del dolore, è giunto il momento di cambiare idea. Anche nel caso di un tatuaggio molto resistente Discovery Pico assicura gli standard di efficacia più elevati, così come per i disegni che, a causa del trascorrere del tempo, sono sbiaditi. Il risonatore laser estende in maniera considerevole l’assortimento di tonalità cromatiche su cui si può intervenire, visto che permette di rompere i cluster degli inchiostri blu, celeste, verde e grigio. La qualità di emissione è notevole, così come le prestazioni sono eccellenti.
Sembra proprio che si tratti di uno strumento tecnologico molto avanzato.
Proprio così. La versione Plus, poi, mette a disposizione tre lunghezze d’onda differenti, rispettivamente da 1064, da 694 e da 532 nm. Il basso assorbimento di energia è un altro fattore che vale la pena di citare parlando di questo strumento, decisamente all’avanguardia, con quattro modalità di impulso. Perché non approfittarne, allora?