Riposo notturno, quando il sonno ti porta a sviluppare l’insulinoresistenza | Sei a rischio diabete senza saperlo
Riposare è una delle funzioni più importanti per ogni essere umano, ma alcune volte risulta essere insufficiente.
Il riposo notturno è una funzione biologica essenziale per il corpo e la mente. Durante il sonno, il cervello elimina tossine accumulate nel corso della giornata e consolida la memoria, mentre il corpo ripara i tessuti e regola il metabolismo.
Studi scientifici dimostrano che la privazione di sonno può compromettere la concentrazione, l’umore e la salute generale, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari e disturbi metabolici.
Dal punto di vista storico, il sonno non è sempre stato catalizzato in un’unica azione, come facciamo noi di notte. Nel Medioevo, per esempio, si praticava il “sonno segmentato”.
Anche i grandi pensatori attribuivano grande importanza al sonno. Leonardo da Vinci, ad esempio, adottava una routine policiclica, dormendo per brevi intervalli distribuiti nell’arco della giornata.
Il legame tra sonno e le malattie
Uno degli aspetti più importanti nella gestione della salute metabolica è il sonno. Recenti studi hanno rivelato che la qualità e la quantità del sonno possono influire significativamente sul rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. La Società Spagnola di Diabete ha sottolineato che la carenza di sonno altera la regolazione dei nutrienti nel nostro corpo, aumentando la resistenza all’insulina, uno dei principali fattori di rischio per il diabete. L’insulina, un ormone chiave nel controllo dei livelli di zucchero nel sangue, perde la sua efficacia in condizioni di sonno insufficiente, con conseguente aumento dei livelli di glucosio nel sangue.
Inoltre, la privazione di sonno non solo compromette la sensibilità all’insulina, ma altera anche il metabolismo del glucosio. Studi condotti dal Laboratorio di Cronobiologia dell’Università di Murcia hanno dimostrato che la mancanza di sonno sconvolge i ritmi circadiani, il nostro “orologio biologico”, che regola i processi metabolici vitali, tra cui l’appetito e la secrezione degli ormoni. In particolare, la produzione di melatonina, fondamentale per la regolazione del ciclo sonno-veglia, è compromessa, aumentando la predisposizione a resistenza all’insulina e a livelli elevati di zucchero nel sangue.
Problemi per il metabolismo
Gli esseri umani seguono ritmi circadiani naturali, cicli che regolano non solo il sonno, ma anche l’attività fisica, la digestione e il metabolismo. Esistono diversi cronotipi, che indicano il nostro “orologio biologico” personale. Alcuni individui sono più attivi al mattino, altri la notte, mentre altri ancora hanno un comportamento intermedio. Questi ritmi, se allineati con il nostro ambiente sociale e lavorativo, possono favorire una buona salute e prestazioni ottimali.
Le persone con cronotipo serale sono più vulnerabili a problemi metabolici, tra cui la resistenza all’insulina e il diabete. Studi recenti hanno evidenziato che coloro che si attivano più tardi nel giorno hanno una probabilità maggiore, fino al 46%, di sviluppare il diabete di tipo 2. Questo fenomeno è dovuto alla dissincronizzazione tra il loro orologio biologico interno e gli orari imposti dalla società, che causa uno stress metabolico.