Negli ultimi sette giorni il numero di positivi in Gran Bretagna è cresciuto sempre più arrivando a contare più di 45 mila positivi mostrando un aumento del 59,8% rispetto la settimana precedente. A destare preoccupazione è maggiormente la nuova variante Delta, rivelata inizialmente in india, che si è mostrata subito molto più aggressiva della precedente variante Alpha, soprattutto nel Regno Unito.
Dopo un periodo in cui per la Gran Bretagna il numero di positivi stava scendendo e nonostante le vaccinazioni stiano procedendo con oltre il 60% della popolazione vaccinata almeno con la prima dose, a destare preoccupazione è la nuova variante Delta.
Il prof. Ferguson, noto virologo britannico, si è espresso sulla nuova variante Delta conosciuta scientificamente come B1.617.2. Egli ha evidenziato come sia molto più trasmissibile della variante Alpha. Tale variante è stata inizialmente scoperta in India ma negli ultimi mesi sta destando molta preoccupazione nel Regno Unito arrivando ad essere rivelata nella maggior parte dei positivi.
Come mostrato da uno studio pubblicato recentemente su “The Lancet”, questa nuova variante ha raddoppiato il rischio di ospedalizzazione rispetto la precedente. Fortunatamente, questo aumento del rischio viene contrastato dalle vaccinazioni. Sembrerebbe che con una doppia dose di vaccino (AstraZeneca o Pfizer-Biontec) il rischio di ospedalizzazione sia fortemente ridotto. Nonostante i buoni risultati ottenuti con la vaccinazione è bene sottolineare come siano necessarie entrambe le dosi per avere una protezione concreta verso questa nuova variante.
Il Regno Unito è in allerta nei confronti di una possibile terza ondata e gli esperti ritengono fondamentale tenere sotto controllo il numero di positivi, attualmente in forte crescita, e delle ospedalizzazioni, che fortunatamente sembrano essere stabili.
La contagiosità è molto più elevata della precedente variante che già destava molta preoccupazione. La stima del “Public Healt England” riporta fino ad un 60% di rischio in più di essere contagiati se si viene in contatto con un positivo con questa variante. Questo forte rischio viene infatti considerato tenendo conto del tasso di attacco secondario, ovvero del numero di persone che vengono infettate da un positivo.
L’elevata diffusività sembra legata anche al crescere dei rapporti sociali, includendo contatti tra vaccinati e non, che seguono dalle ultime riaperture. Infatti, le ultime ospedalizzazioni sembrano legate principalmente alle fasce più giovani vedendo esclusi gli anziani che per la maggior parte risultano vaccinati con entrambe le dosi.
A far riflettere è anche la scelta del Regno Unito di vaccinare con solo la prima dose un numero più ampio di persone e questo potrebbe aver portato ad una minor copertura in quanto dagli ultimi dati sembra che la copertura parziale non sia sufficiente contro questa nuova variante. Il numero R attualmente si aggira tra 1,2 e 1,4 con una crescita del 3-6% per giorno e questo significa che attualmente 10 persone infette infetteranno a loro volta tra le 12 e le 14 persone.
Questo forte aumento dei positivi e la paura di nuove ospedalizzazioni frena le ultime riaperture. Il premier britannico Boris Johnson potrebbe pensare a riavviare le riaperture previste per il 21 giungo. È possibile che venga accolto l’appello della British Medical Association in modo che lo slittamento delle riaperture permetta di vaccinare più persone.
Il segretario della comunità ha comunque dichiarato come al momento non ci sia niente che suggerisca che il Regno Unito non sia in grado di affrontare la situazione e come ci siano ancora diversi giorni prima della data prevista per la revoca delle ultime restrizioni.
Sicuramente fermare le ultime riaperture bloccherebbe quest’aumento della diffusività, tuttavia, il governo deve fare un compromesso tra questa ipotesi e l’impatto che avrà il rinvio delle riaperture sulle aziende e sull’intero paese, anche in vista dell’estate.
A cura di Alessandro Mastrofini