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Roberto Colaninno è morto: l’imprenditore aveva 80 anni

Roberto Colaninno, una figura di spicco nel panorama dell’industria e dell’economia italiana, si è spento all’età di 80 anni. L’imprenditore mantovano, noto per la sua lunga e brillante carriera, ha contribuito in modo significativo a diverse aziende di rilievo nel corso degli anni. La sua scomparsa è una perdita sentita in tutto il mondo imprenditoriale italiano.

La notizia della morte di Roberto Colaninno

La notizia della scomparsa di Roberto Colaninno è stata annunciata da Omniaholding, la holding della sua famiglia. La sua vita e la sua carriera sono state ricche di successi nel mondo dell’industria e della finanza italiana. L’imprenditore è deceduto a ottant’anni, lasciando un’eredità di realizzazioni significative. Al momento non sono note le cause della morte. I funerali avranno luogo a Mantova, sua città di nascita, in forma privata. Sposato con Oretta Schiavetti dal 1969, lascia i suoi due figli Matteo e Michele. Matteo, nato nel 1970, è stato vicepresidente esecutivo del gruppo Piaggio e ha avuto un ruolo rilevante nella politica italiana, ricoprendo la carica di deputato e ministro dello sviluppo economico. Il secondo figlio, Michele, ha seguito le orme del padre nel mondo degli affari, diventando amministratore delegato e direttore generale della holding industriale Immsi.

Credit: ANSA

Chi era Roberto Colaninno

Roberto Colaninno è stato uno dei principali protagonisti dell’industria e della finanza italiana. Nato a Mantova e di famiglia pugliese, ha fatto il suo ingresso nel mondo degli affari nel 1969. Ha iniziato a lavorare presso la Fiaam, un’azienda mantovana specializzata nella componentistica per auto. La sua prima grande impresa è stata la fondazione nel 1981 della Sogefi, sempre nel settore della componentistica per auto. Il nome di Colaninno è diventato famoso in tutto il mondo quando, nel 1996, è diventato amministratore delegato di Olivetti. Durante il suo mandato, Olivetti ha dato vita a Omnitel, la prima compagnia di telefonia mobile privata, e Infostrada, un importante concorrente nel settore della rete fissa.

Ma è soprattutto la sua scalata a Telecom Italia nel 1999 a essere rimasta impressa nella memoria collettiva. In quell’anno, Colaninno è diventato una figura centrale nel mondo degli affari internazionali come manager e imprenditore di spicco. Ha portato avanti il rilancio dell’azienda, contribuendo a cambiarne il corso e ad affrontare le sfide dell’epoca. Ma la sua influenza nel mondo degli affari non si è fermata qui. Nel 2002, Colaninno ha acquisito Immsi, un’azienda del settore immobiliare, e nel 2003 Piaggio, l’azienda italiana famosa per la produzione di scooter e motociclette. Questa mossa ha rappresentato un passo importante per entrare nel settore delle due ruote, portando anche all’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi nel 2004.

Credit: ANSA

Eredità e successi

La carriera di Colaninno è ricca di innovazioni e il gruppo da lui guidato è cresciuto costantemente nel corso degli anni. Nel 2008, ha affrontato una nuova sfida: l’impegno nella Compagnia Aerea Italiana (CAI), che ha cercato di salvare Alitalia. Il gruppo Immsi ha infatti contribuito all’acquisizione delle compagnie aeree Alitalia e Airone. Il percorso di Colaninno è un esempio di come perseveranza, visione imprenditoriale e innovazione possano portare a risultati straordinari. Attraverso le sfide affrontate nella sua carriera, ha dimostrato che l’adattamento e la capacità di anticipare le esigenze del mercato sono fondamentali per il successo a lungo termine. Il suo spirito pionieristico nel settore delle telecomunicazioni, dell’industria automobilistica e delle due ruote ha gettato le basi per lo sviluppo di queste industrie in Italia e oltre. La sua capacità di riconoscere le opportunità e di agire con determinazione ha influenzato positivamente il panorama imprenditoriale del nostro paese.

Published by
Maria Chiara Cavuoto