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Salmone al supermercato: non si tratta sempre di una scelta salutare | Scoperto qualcosa di spaventoso

Salmone supermercato

Salmone supermercato (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Il salmone che acquisti al supermercato non sembra più essere una scelta salutare: ecco perché fare attenzione.

Il salmone è uno dei pesci più apprezzati e consumati al mondo, grazie al suo sapore delicato e alle sue proprietà nutrizionali. Nei supermercati è possibile trovarlo in diverse forme, come, fresco, affumicato, surgelato o in scatola. Tuttavia, non tutti i salmoni sono uguali, e la loro qualità dipende da diversi fattori, come la provenienza, il metodo di allevamento e la lavorazione.

Gran parte del salmone venduto nei supermercati proviene da allevamenti, soprattutto in paesi come Norvegia, Scozia e Cile. Il salmone allevato cresce in grandi vasche marine, dove viene nutrito con mangimi speciali. Questo metodo permette di soddisfare la grande richiesta del mercato, ma spesso solleva questioni legate alla qualità del pesce e al suo impatto ambientale.

Il salmone selvaggio, invece, viene pescato nei mari freddi del nord ed è considerato più pregiato per il suo gusto più intenso e la sua dieta naturale. Tuttavia, è meno disponibile e molto più costoso rispetto a quello di allevamento.

L’industria del salmone ha un impatto significativo sull’ambiente. Gli allevamenti intensivi possono causare inquinamento delle acque, diffusione di malattie e sfruttamento delle risorse ittiche. Per questo motivo, è importante fare attenzione alle certificazioni presenti sulle confezioni, come il marchio ASC (Aquaculture Stewardship Council) o MSC (Marine Stewardship Council).

Consumo e benefici nutrizionali

Dal punto di vista nutrizionale, il salmone è un alimento ricco di proteine, Omega-3 e vitamine essenziali come la D e la B12. Questi elementi lo rendono un’ottima scelta per una dieta equilibrata. Tuttavia, bisogna fare attenzione alla presenza di sostanze come i metalli pesanti e i coloranti artificiali, che possono essere presenti nel salmone di allevamento di bassa qualità.

Bisogna, inoltre, anche saper scegliere quello che proviene da Paesi ideali per la pesca del salmone, e soprattutto saper differenziare quello da allevamenti intensivi da quello pescato in modo naturale. Per farlo si può prestare attenzione allevenature di grasso bianche.

Salmone nel piatto
Salmone nel piatto (Depositphotos foto) – www.biomedicalcue.it

Attenzione al consumo di salmone

Un test effettuato, dalla rivista Il Salvagente, su 12 salmoni affumicati ha analizzato il profilo nutrizionale e la presenza di contaminanti. Non sono stati trovati residui di antibiotici né etossichina, ma il vero discrimine è stato il rapporto tra Omega 3 e Omega 6, fondamentale per valutare la qualità del pesce.

Nei salmoni da allevamento convenzionale il rapporto era basso, spesso inferiore a 1, mentre il biologico e il selvaggio hanno mostrato valori migliori, più vicini a quelli naturali. Differenze significative sono emerse anche nel peso dichiarato rispetto a quello effettivo in alcuni casi, mentre la provenienza non ha influenzato il giudizio. Un errore iniziale nel dato del salmone The Icelander è stato corretto nell’edizione digitale.