Sammy Basso è stato un esempio straordinario di coraggio e determinazione. Nato il 1 dicembre 1995 a Schio, in provincia di Vicenza, è divenuto noto in tutto il mondo per la sua lotta contro la progeria, una rara malattia genetica che causa un invecchiamento precoce. Diagnosticata quando Sammy aveva solo due anni, questa sindrome ha portato il suo corpo a invecchiare rapidamente, ma non ha mai rallentato il suo spirito o la sua volontà di vivere una vita piena e significativa. Fin dalla tenera età, Sammy ha trasformato la sua condizione in una missione per aumentare la consapevolezza su questa malattia e promuovere la ricerca scientifica. A soli dieci anni, insieme alla sua famiglia, ha fondato l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso (A.I.Pro.Sa.B.), che ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla progeria e raccogliere fondi per la ricerca. Attraverso l’associazione, Sammy ha organizzato eventi, incontri, e manifestazioni, diventando un punto di riferimento per le famiglie colpite da questa condizione.
Oltre al suo impegno come attivista, Sammy ha perseguito una brillante carriera accademica. Dopo aver conseguito il diploma al liceo scientifico, si è iscritto all’Università di Padova, dove si è laureato nel 2018 in Scienze Naturali con una tesi sull’applicazione dell’ingegneria genetica per rallentare il decorso della progeria. Successivamente, ha continuato i suoi studi specializzandosi in Biologia Molecolare nel 2021, concentrandosi sulla correlazione tra la progeria e i processi infiammatori. Grazie alla sua intelligenza e determinazione, Sammy è riuscito a dare un contributo significativo alla ricerca sulla sua stessa malattia.
La sua vita è stata costellata da numerosi riconoscimenti. Nel 2019, è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Sergio Mattarella, un onore che riconosceva non solo i suoi successi accademici, ma anche il suo straordinario impegno nel campo della divulgazione scientifica e dell’attivismo sociale. Nonostante le sfide fisiche imposte dalla malattia, Sammy ha vissuto appieno ogni momento della sua vita. Ha viaggiato per il mondo, portando la sua testimonianza in numerose conferenze e incontri pubblici. Uno degli episodi più noti è stato il suo viaggio lungo la Route 66 negli Stati Uniti, raccontato nel documentario “Il Viaggio di Sammy” trasmesso da National Geographic. Questo viaggio rappresentava per lui un sogno realizzato, un simbolo della sua capacità di superare i limiti imposti dalla malattia.
La sua determinazione e il suo ottimismo hanno ispirato migliaia di persone, e numerose personalità pubbliche hanno espresso affetto e ammirazione per lui. Papa Francesco, ad esempio, lo ha contattato personalmente dopo aver ricevuto una lettera da Sammy, instaurando un rapporto di grande stima e affetto. Anche artisti come Jovanotti hanno manifestato il loro sostegno e amicizia nei suoi confronti.
Purtroppo, la vita di Sammy si è conclusa prematuramente il 5 ottobre 2024, quando è stato colpito da un malore mentre era a cena con la sua famiglia e amici in un ristorante di Asolo. Nonostante i soccorsi tempestivi, i medici non sono riusciti a salvarlo. Sammy ha lasciato un’eredità inestimabile: non solo il suo lavoro che ha permesso di avanzare nella ricerca sulla malattia ma anche e soprattutto la sua forza d’animo. Trovare una persona che decide di vivere ogni attimo della propria vita al massimo è davvero una cosa rara. Sammy è stato un ragazzo coraggioso che non si è mai tirato indietro nonostante la sua malattia ed il mondo dovrebbe ospitare più persone come lui. Un esempio di coraggio come pochi fino ad ora. Grazie Sammy, il mondo ti è grato (anche se tu forse non lo sai).