Sanguisughe in sala operatoria, se non ci fossero moriremmo sotto i ferri | Il chirurgo se le porta in un barattolo
Può sembrare strano e “mistico”, ma le sanguisughe possono essere delle ottime alleate in medicina e durante alcuni interventi.
Le sanguisughe sono anellidi della sottoclasse Hirudinea, caratterizzate da un corpo allungato e segmentato. Vivono prevalentemente in ambienti acquatici o umidi, sia d’acqua dolce che salata, e sono note per la loro capacità di nutrirsi del sangue di altri animali, inclusi i mammiferi, tramite un processo chiamato ematofagia.
Non tutte le specie, tuttavia, sono ematofaghe: alcune si nutrono di piccoli invertebrati o detriti organici. Le sanguisughe possiedono delle sorte di ventose su entrambe le estremità del corpo; quella anteriore è usata per attaccarsi alla preda, e quella posteriore per stabilizzare il corpo durante la suzione.
Al momento del morso, alcune specie rilasciano sostanze anticoagulanti che impediscono la coagulazione del sangue e facilitano l’alimentazione continua.
Dal punto di vista ecologico, le sanguisughe svolgono un ruolo importante come predatori e come fonte di cibo per altri animali.
I benefici dal punto di vista medico
Le sanguisughe, in particolare la specie Hirudo medicinalis, hanno guadagnato un ruolo importante nella medicina moderna grazie alla composizione della loro “saliva”. Questa secrezione contiene oltre cento sostanze benefiche, tra cui l’irudina, un potente anticoagulante. L’irudina inibisce la coagulazione del sangue, una proprietà essenziale durante interventi chirurgici complessi, come i riattacchi di dita o arti amputati, dove il rischio di coaguli può compromettere la circolazione sanguigna nelle zone operate.
Oltre all’irudina, la “saliva” delle sanguisughe contiene anche agenti antinfiammatori, antibiotici e analgesici naturali, che contribuiscono a ridurre il rischio di infezioni e infiammazioni post-operatorie. Questi composti, rilasciati nel flusso sanguigno del paziente durante il morso, agevolano una guarigione priva di complicazioni, prevenendo infezioni e promuovendo un’efficace circolazione locale.
La sanguisughe dal punto di vista biologico
Negli ultimi decenni, le popolazioni di Hirudo medicinalis sono drasticamente diminuite, principalmente a causa della perdita di habitat e della raccolta intensiva per scopi medici. La specie è ormai rara in molti Paesi europei e completamente scomparsa in regioni come l’Irlanda già dal XIX secolo. Per contrastare questa tendenza, lo Zoo di Londra ha intrapreso un progetto di allevamento in cattività, ottenendo quest’anno una riproduzione di successo con la nascita di 40 piccoli esemplari.
Le sanguisughe sono anche creature complesse. Per esempio, sono dotate di sensilli, strutture sensoriali che consentono di rilevare movimenti e variazioni luminose nell’ambiente. Alcune specie possiedono fino a cinque paia di occhi, un adattamento che le rende efficienti predatori e individua prede o minacce nell’ambiente acquatico. In termini di cura parentale, alcune specie nutrono i loro piccoli attraverso un meccanismo simile alla placenta umana, trasferendo nutrienti per favorire la crescita della prole.