Scrocchiare la schiena, chi di noi non lo ha mai fatto? Che l’azione sia stata fatta in autonomia o con l’aiuto di un fisioterapista, abbiamo tutti tentato di ottenere un beneficio da quest’azione alleviando il dolore. Ma cos’è uno scrocchio alla schiena? E soprattutto che cos’è il rumore che si sente?
Nelle articolazioni che ci sono tra le vertebre è presente un liquido che ne facilita il movimento e all’interno del quale si possono formare bolle di gas. In seguito a rapidi movimenti delle superfici articolari, quete bolle possono scoppiare a causa della repentina variazione della pressione interna, provocando un rumore simile a un “POP”, che per questo viene chiamato “popping sound”. Il meccanismo alla base dello scrocchio della schiena è detto manipolazione vertebrale.
È quasi doveroso sottolineare che questa tecnica non consente di riposizionare, ruotare o riallineare vertebre e, in questo processo specifico, non provoca nemmeno alcun spostamento strutturale della colonna. Se bastasse solo una minima pressione a spostare le vertebre, tutti gli sport che hanno degli impatti forti sul corpo (come ad esempio il rugby) causerebbero un disallineamento delle vertebre nel corpo dei giocatori. È sufficiente pensare che tutti scrocchiamo le dita, eppure restano sempre nella stessa posizione. Fortunatamente, le varie strutture legamentose presenti nel corpo umano, non permettono movimenti apprezzabili delle vertebre ed impediscono escursioni pericolose nelle normali sollecitazioni che una persona subisce nel corso di una giornata.
Da alcuni studi che hanno indagato l’effetto delle manipolazioni nei pazienti con mal di schiena e dolore al collo, è emerso che il crack alla schiena non fa male e non ha conseguenze, fatto salvo per alcuni casi specifici individuati dal fisioterapista. Quindi, anche se è vero che scrocchiare la schiena non fa male, non possiamo né farlo da soli né farlo ad altri, in quanto è sempre bene affidarsi ad un professionista del settore.
Ma allora, possiamo dire che scrocchiare la schiena fa bene? Beh sì ma, purtroppo, solo nel breve termine: gli studi hanno dimostrato che le manipolazioni causano un benessere momentaneo per via del rilassamento muscolare con riduzione della rigidità articolare, del dolore e del rilascio di endorfine ma tutto ciò dura poco. Alcuni studi hanno riportato anche che trattare il mal di schiena ad un livello superiore o inferiore rispetto alla zona dolorosa comporta comunque un effetto positivo sul corpo. Questo però è dovuto ad una risposta dell’organismo basato su una cascata di eventi neurologici e non un’azione specifica sulla struttura della colonna.
Ma allora perché tutti pensiamo che dopo un trattamento stiamo bene? È il cosiddetto “effetto placebo”, fenomeno neurologico legato a processi di aspettativa, che fanno aumentare l’effettiva efficacia del trattamento. Per esempio, pensare che sia necessario farsi scrocchiare la schiena ogni mese per sbloccarsi comporta nella persona alte aspettative sul miglioramento associato allo scrocchiare la schiena e, quest’effetto, è presente in tutti i trattamenti sia farmacologici che non.
Quindi, scrocchiare la schiena può essere efficace nel breve termine, ma non può essere l’unico trattamento di un percorso riabilitativo indirizzato a rimuovere un dolore al collo o alla schiena. Non basta uno scrocchio per stare bene.
L’auto-scricchiolio della schiena può causare lesioni come strappi muscolari o anche tendini tesi e legamenti strappati ed è ancora più controindicato auto-scricchiolare il collo che potrebbe compromettere l’apporto di sangue alla testa e al collo.
Tom Sinett, chiropratico di New York .
In generale, è sempre bene affidarsi ad esperti nel settore perché manovre non eseguite correttamente possono risultare inutili e dannose, causando strappi muscolari, fratture vertebrali, lesioni dell’arteria vertebrale. A queste poi si aggiungono i danni che l’usura, il tempo oppure le manovre compiute con troppa frequenza sulle nostre ossa, arrecano ai tessuti cartilaginei, danneggiando come conseguenza anche i rapporti articolari.