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Se respiri in questo modo, forse non stai molto bene: vai subito dal tuo dottore

Se respiri in questa maniera, forse non è proprio un buon segno. Potresti avere un tumore, e non lo sapevi!

Riconoscere i primi segnali di un tumore ai polmoni è spesso complicato, perché i sintomi, nella maggior parte dei casi, si manifestano solo in fase avanzata. Ma immagina se fosse possibile individuare la malattia molto prima, semplicemente analizzando il respiro.

Sembra fantascienza, vero? Eppure, un team di ricercatori cinesi ha scoperto un modo per farlo, identificando un cambiamento chimico nell’aria che espiriamo. Al centro di tutto c’è l’isoprene, un composto organico volatile che il nostro corpo produce durante i processi metabolici.

Normalmente, espelliamo l’isoprene con il respiro, ma in presenza di un tumore ai polmoni i livelli di questa sostanza diminuiscono. Questa scoperta ha portato allo sviluppo di un dispositivo rivoluzionario capace di rilevare queste variazioni minime, offrendo una possibilità concreta per la diagnosi precoce.

Il dispositivo, basato su sensori ultrasensibili, riesce a rilevare anche concentrazioni minuscole di isoprene nell’ordine di parti per miliardo. È una tecnologia innovativa che promette di trasformare lo screening per il tumore ai polmoni in un processo non invasivo e accessibile.

L’isoprene, il respiro e la malattia

L’isoprene è un composto chimico che il nostro corpo produce naturalmente. Si trova nell’aria che espiriamo, insieme a ossigeno, anidride carbonica e una miriade di altre molecole volatili. La particolarità? I suoi livelli sembrano correlati a determinate condizioni di salute. Nel caso del tumore ai polmoni, ad esempio, si è scoperto che i livelli di isoprene diminuiscono significativamente.

Questa osservazione ha portato i ricercatori a sviluppare tecnologie in grado di analizzare il respiro con una precisione mai vista prima. Il calo di isoprene, infatti, non è facile da rilevare: parliamo di variazioni nell’ordine di poche parti per miliardo. Ma grazie a sensori di ultima generazione, capaci di distinguere l’isoprene da altre sostanze chimiche nel respiro, è ora possibile identificare questo marcatore in modo accurato e affidabile.

Illustrazione di due ragazzi che respirano aria fresca (Depositphotos FOTO) – www.biomedicalcue.it

Un dispositivo che potrebbe cambiare tutto

Il team di ricerca cinese ha progettato un sensore avanzato, il Pt@InNiOx, che utilizza materiali come platino, indio e nichel per rilevare le concentrazioni di isoprene con una sensibilità incredibile. Questo dispositivo è in grado di percepire variazioni minime, anche di sole 2 parti per miliardo. Un risultato che apre nuove prospettive nello screening del cancro ai polmoni.

Nei test condotti, il dispositivo ha mostrato una chiara differenza tra persone sane e pazienti affetti da tumore ai polmoni. I livelli di isoprene nel respiro dei malati erano inferiori a 40 ppb, mentre nelle persone sane superavano i 60 ppb. È un primo passo verso l’uso di questa tecnologia come strumento diagnostico portatile e non invasivo, che potrebbe davvero salvare vite umane.

Published by
Mattia Paparo