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Senti le voci nella tua testa? Ecco spiegato il meccanismo di questo fenomeno | Le allucinazioni che esistono per davvero

Malattie mentali

Malattie mentali (Depositphotos) www.biomedicalcue.it

Se senti le voci nella testa, potresti soffrire di questo disturbo.

Le malattie mentali sono una delle sfide più complesse che la medicina moderna deve affrontare. Nonostante i progressi della scienza, comprendere cosa accade nel cervello di una persona affetta da disturbi mentali è un processo ancora in evoluzione. Disturbi come la schizofrenia, la depressione e il disturbo bipolare coinvolgono cambiamenti significativi nel funzionamento del cervello, influenzando pensieri, emozioni e percezioni. Questi cambiamenti sono spesso difficili da spiegare, ma la ricerca continua a fare passi avanti per decifrare i meccanismi alla base di queste condizioni.

Uno dei sintomi più inquietanti associati alle malattie mentali, in particolare la schizofrenia, è l’allucinazione uditiva, comunemente descritta come “sentire le voci”. Questa esperienza può essere profondamente destabilizzante per chi ne soffre, poiché le voci percepite sono vivide e realistiche, nonostante non ci siano suoni esterni. Comprendere come e perché queste allucinazioni si verificano è stato l’obiettivo di numerosi studi, che mirano a chiarire cosa accade all’interno del cervello di chi vive questa condizione.

Il cervello, in una persona sana, è in grado di distinguere tra i suoni esterni e i pensieri interni. Questo processo coinvolge un sistema sofisticato che permette al cervello di riconoscere quali stimoli provengano dal mondo esterno e quali siano invece generati internamente. Tuttavia, quando questo meccanismo si interrompe, il cervello può creare un’illusione uditiva, facendo sembrare i pensieri come se fossero voci provenienti dall’esterno. Questo fenomeno è particolarmente diffuso tra le persone che soffrono di schizofrenia.

La distinzione tra realtà e percezione interna è una delle funzioni cerebrali più delicate. Quando un malfunzionamento si verifica in questa capacità, il cervello può iniziare a confondere i segnali interni con quelli esterni, portando alla creazione di allucinazioni che sembrano reali.

Cosa accade nel cervello durante le allucinazioni uditive

Un nuovo studio ha indagato i meccanismi cerebrali che portano una persona affetta da schizofrenia a sentire le voci. Gli scienziati hanno scoperto che due processi chiave, il corollary discharge e l’efference copy, non funzionano correttamente. Questi segnali aiutano normalmente il cervello a distinguere i pensieri dai suoni reali, ma nei pazienti schizofrenici, questo sistema è compromesso, amplificando la percezione di suoni inesistenti.

In una persona sana, il corollary discharge sopprime la percezione dei suoni prodotti dal proprio corpo, come il parlare o il pensare a una conversazione, rendendo chiara la distinzione tra suoni interni ed esterni. Quando questo processo non funziona, invece, il cervello non è più in grado di ignorare questi suoni interni, creando l’illusione che essi provengano dall’esterno. Il malfunzionamento dell’efference copy, che di solito permette di anticipare i movimenti e i suoni autogenerati, rafforza ulteriormente questa confusione, trasformando i pensieri in allucinazioni uditive vivide e incontrollabili.

Psicologo
Psicologo (Depositphotos) www.biomedicalcue.it

Possibili nuove cure per le allucinazioni uditive

Ripristinare il corretto funzionamento di questi meccanismi cerebrali potrebbe aprire nuove possibilità di trattamento per chi soffre di schizofrenia. Se il cervello riuscisse a distinguere in modo più efficiente tra i suoni reali e quelli immaginati, si potrebbe ridurre significativamente l’impatto delle allucinazioni uditive, migliorando la qualità della vita dei pazienti.

Le nuove terapie potrebbero includere approcci basati sulla stimolazione cerebrale non invasiva o su farmaci capaci di ristabilire il normale funzionamento del corollary discharge e dell’efference copy. Ad esempio, tecniche come la stimolazione magnetica transcranica (TMS) potrebbero essere utilizzate per modulare l’attività delle aree cerebrali coinvolte nel processo di soppressione dei suoni interni, aiutando i pazienti a controllare meglio le allucinazioni. Inoltre, lo sviluppo di farmaci più mirati potrebbe contribuire a migliorare la connettività tra le aree cerebrali responsabili della distinzione tra suoni interni ed esterni, offrendo una gestione più efficace delle allucinazioni uditive.