Test del sangue, ecco come potrebbe aiutare quando si parla di intestino irritabile (DepositPhotos) - BiomedicalCUE
Una particolare dieta potrebbe essere utile per non soffrire con la sindrome dell’intestino irritabile: tutto parte da un test del sangue
Sono davvero tanti coloro che soffrono a causa della sindrome dell’intestino irritabile. Difatti, coloro che hanno questa problematica devono affrontare molteplici sintomi molto fastidiosi.
Tuttavia, ora sembra che una ricerca dell’Università di Michigan abbia dimostrato come coloro che soffrono di questa sindrome, se seguono una dieta particolare, possono ridurre il loro dolore addominale e le loro problematiche.
Anzi, si dovrebbe seguire una particolare dieta basata su un test del sangue fatto anticipatamente. Perché? Perché il test del sangue rileva la risposta degli anticorpi IgG a determinati alimenti, segnalando quelli che potrebbero causare infiammazione nei pazienti con IBS.
Quali sono quindi i consigli dati e come funzionerebbe questa speciale dieta? Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla ricerca pubblicata sulla rivista Gastroenterology.
Lo studio ha coinvolto 238 partecipanti raggruppati in 8 centri accademici degli Stati Uniti. I pazienti sono stati sottoposti a un test test che misurava gli anticorpi IgG contro 18 alimenti potenzialmente problematici. A questo punto, i ricercatori hanno suddiviso in due gruppi i pazienti: uno ha eliminato gli alimenti evidenziati dal test, l’altro ha seguito una normale dieta placebo prescritta nei casi di sindrome dell’intestino irritabile.
Quali sono stati i risultati? Ebbene, da quanto è emerso, il 59,6% dei pazienti che hanno seguito la dieta basata sul test ha raggiunto la soglia di riduzione del dolore stabilita dalla FDA, contro il 42,2% del gruppo di controllo. I benefici sono stati particolarmente evidenti nei pazienti che presentavano la sindrome con sintomi come diarrea e stipsi.
Sono diverse le conseguenze positive che potrebbero esserci grazie a questo studio. Il primo beneficio è direttamente per i pazienti: questi ultimi rispetto alle diete seguite finora potrebbero sostituire o eliminare dall’alimentazione personale solo pochi alimenti, quelli evidenziati dal test del sangue. Inoltre, questo studio potrebbe rappresentare un passo in avanti quando si parla di “nutrizione di precisione” per un trattamento personalizzato della sindrome dell’intestino irritabile.
Comunque, finora i ricercatori sono cauti e hanno affermato che sono necessari ulteriori test per confermare l’efficacia di questo metodo. In ultima analisi, questo metodo potrebbe offrire un’alternativa ai farmaci, aiutando i pazienti a individuare e rimuovere i cibi che scatenano i sintomi invece di trattare l’infiammazione dopo che si è manifestata, ma bisognerà vedere come si muoverà la comunità scientifica a questo riguardo nel prossimo futuro e dopo aver fatto altri test.