Singhiozzo che dura da ore: non devi sottovalutare questo sintomo | Corri in ospedale per gli accertamenti

Singhiozzo (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it
Singhiozzo persistente: quando un disturbo apparentemente innocuo può nascondere problemi di salute più seri, da non sottovalutare.
A chi non è mai capitato di avere il singhiozzo all’improvviso? Magari durante una conversazione o mentre si sta mangiando. È un disturbo banale, fastidioso ma innocuo, che nella maggior parte dei casi dura pochi minuti e scompare da solo. Si tratta di una contrazione involontaria del diaframma, quel muscolo fondamentale per la respirazione che separa torace e addome.
Ci sono un sacco di rimedi fai-da-te per fermarlo: trattenere il fiato, bere piccoli sorsi d’acqua, inghiottire un cucchiaino di zucchero o persino farsi spaventare da qualcuno. Qualcuno giura che funzioni, altri dicono che siano solo leggende. Ma alla fine, nella maggior parte dei casi, il singhiozzo passa da solo senza bisogno di fare nulla. Il problema è quando non succede.
Sì, perché anche se di solito è solo una seccatura momentanea, ci sono situazioni in cui il singhiozzo non se ne va. Può durare ore, persino giorni. E quando questo accade, potrebbe non essere solo un banale disturbo, ma il segnale di qualcosa di più serio. Spesso è colpa di un’irritazione del nervo frenico, che controlla il movimento del diaframma. Ma cosa può irritarlo? Beh, qui le cose si fanno più complicate.
Ecco perché gli esperti dicono di non sottovalutare un singhiozzo persistente. Se non passa nonostante tutti i classici tentativi, forse è il caso di parlarne con un medico. A volte, dietro un sintomo apparentemente innocuo, si nasconde un problema di salute che andrebbe individuato il prima possibile.
Quando il singhiozzo diventa un segnale d’allarme
Ci sono diverse condizioni mediche che possono scatenare un singhiozzo ostinato. Tra le più comuni ci sono problemi digestivi come reflusso gastroesofageo o gastrite, che possono infiammare il nervo frenico e far partire queste fastidiose contrazioni involontarie. Anche alcuni problemi neurologici, disturbi metabolici o infezioni potrebbero essere la causa.
Il vero campanello d’allarme, però, è quando il singhiozzo si accompagna ad altri sintomi, come dolore toracico, affaticamento o difficoltà a respirare. In questi casi, non si tratta più di un semplice disturbo da risolvere con qualche rimedio della nonna. Servono esami specifici, come una radiografia del torace o un’ecografia, per capire se c’è qualcosa di più serio sotto.

Un collegamento da non sottovalutare
Una delle patologie più preoccupanti legate al singhiozzo persistente è la pericardite, un’infiammazione del pericardio, ovvero la membrana che avvolge il cuore. Quando questa si infiamma, può provocare dolore al petto, febbre e difficoltà respiratorie. E in alcuni casi, può anche irritare il nervo frenico, facendo partire episodi di singhiozzo che sembrano non finire mai.
Se il singhiozzo si prolunga per ore e si accompagna a sintomi come dolore toracico o respiro corto, non bisogna perdere tempo. Meglio recarsi subito in ospedale per una visita e gli accertamenti necessari. La pericardite, se trascurata, può portare a complicazioni serie, quindi una diagnosi precoce è fondamentale. Insomma, il singhiozzo non è sempre solo un fastidio… a volte è un segnale che il corpo sta cercando di dirci qualcosa di importante.