Un sistema di realtà virtuale per distrarsi durante la risonanza magnetica
I ricercatori del King’s College di Londra hanno sviluppato un sistema di realtà virtuale (VR) che ha lo scopo di distrarre e calmare i pazienti particolarmente suscettibili durante le scansioni in risonanza magnetica (MR), compresi i bambini e altri individui vulnerabili. Indossando un visore speciale compatibile in risonanza magnetica, il soggetto può interagire con il sistema durante la scansione semplicemente muovendo gli occhi, giocando e selezionando varie opzioni, tra cui guardare video o interagire con un assistente o un compagno tramite un collegamento video. La tecnologia ha lo scopo di rendere le scansioni più piacevoli per i pazienti e ridurre la probabilità che una scansione non abbia esito positivo perché un paziente si è mosso o ha richiesto di uscire dallo scanner.
Risonanza magnetica: un esame innocuo che non tutti riescono a sopportare
Lo spazio ristretto, i rumori forti e la necessità di stare fermi per periodi prolungati possono rendere gli esami di risonanza magnetica un’esperienza estenuante per molti. I pazienti sottoposti a risonanza magnetica spesso sperimentano ansia e angoscia prima e durante la scansione. Alcuni pazienti lo trovano particolarmente intollerabile e questo può interferire con la capacità dei tecnici di eseguire scansioni di successo.
Secondo alcune stime, il successo delle scansioni MR nei bambini di età inferiore ai cinque anni si aggira attorno al 50%, il che significa che le scansioni devono essere ripetute utilizzando sedativi o addirittura anestetici per garantire che i pazienti possano completarle. Questo è rischioso, scomodo e frustrante sia per i pazienti sia per i tecnici. Questa nuova tecnologia mira a far dimenticare ai pazienti di essere in uno scanner trasportandoli mentalmente da qualche altra parte utilizzando la realtà virtuale.
Il sistema di realtà virtuale che aiuta i pazienti a tollerare la risonanza magnetica
“Volevamo trovare altri modi per consentire ai bambini e alle persone vulnerabili di sottoporsi a una risonanza magnetica”, il dottor Kun Qian, un ricercatore coinvolto nello studio. “Il nostro interesse per la realtà virtuale è derivato specificamente dalla semplice osservazione che quando qualcuno utilizza un sistema con un ambiente VR immersivo, è completamente inconsapevole di ciò che lo circonda. Abbiamo pensato che se potessimo rendere un sistema compatibile con l’ambiente della risonanza magnetica, potrebbe essere un modo alternativo molto potente per scansionare con successo queste popolazioni difficili”.
La maggior parte dei sistemi VR attuali si basa su display montati sulla testa combinati con il monitoraggio del movimento della testa per ottenere e mantenere un forte senso di mondo virtuale tangibile. Ma questa tecnologia e questo approccio incoraggiano il movimento fisico, che sarebbe inaccettabile e potrebbe essere fisicamente incompatibile per la risonanza magnetica.
Il sistema di realtà virtuale proposto utilizza il monitoraggio dello sguardo per controllare e interagire con un mondo virtuale. Le telecamere compatibili con la risonanza magnetica vengono utilizzate per consentire il tracciamento degli occhi in tempo reale e il sistema di tracciamento dello sguardo viene ottenuto attraverso una strategia di calibrazione adattiva, in cui ogni successiva interazione VR avviata dal soggetto aggiorna il modello di stima dello sguardo. È stato sviluppato un framework VR dedicato che include un ricco mondo virtuale e contenuti di gioco controllati dallo sguardo. Per aiutare a ottenere esperienze immersive, le sensazioni fisiche, inclusi rumore, vibrazione e propriocezione associate ai movimenti del lettino del paziente, sono state rese congruenti con la scena virtuale presentata. Inoltre, il sistema consente all’utente persino di interagire con un compagno esterno allo scanner utilizzando un collegamento video e un microfono.
Le parole dei ricercatori coinvolti nello studio
“Sviluppare il contenuto giusto è fondamentale, poiché affinché il sistema sia efficace deve mantenere l’attenzione del soggetto/paziente e il suo senso di immersione il più a lungo possibile“, ha affermato Qian. “Poiché è probabile che questo contenuto sia molto diverso a seconda dell’età e delle capacità cognitive, ottenere questo risultato e adattarlo alle diverse popolazioni cliniche e di studio è un passo fondamentale”.
“Siamo molto entusiasti delle possibilità che questo sistema apre per popolazioni vulnerabili e importanti come i bambini e soggetti con difficoltà che normalmente non possono avere una risonanza magnetica senza essere addormentati”, ha aggiunto il dottor Tomoki Arichi, un altro ricercatore coinvolto nello studio. “Questo non solo potrebbe fare un’enorme differenza per la pratica clinica quotidiana, ma ci apre anche la strada per ottenere nuove e importanti intuizioni su come i modelli di funzione cerebrale, comportamento e abilità sociali si sviluppano nelle nostre vite”.