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Sistemi PACS: panoramica e l’utilizzo per la telemedicina

I sistemi di Picture Archiving And Communication System (PACS) sono ormai presenti nella maggior parte delle aziende ospedaliere, e rappresentano una tecnologia usata nelle strutture ospedaliere per raccogliere i dati di imaging dei pazienti e i referti clinicamente importanti e aiuta nell’implementazione della telemedicina.

La documentazione medica è conservata in modo sicuro nei server in sede o nel cloud e resa accessibile grazie al software PACS in workstation e dispositivi mobili. Il primo PACS, come riportato dal sito postDICOM.com, risale al 1972 e venne creato dal Dr. Richard J. Steckel.

sistemi pacs

L’utilizzo nelle aziende ospedaliere: l’importanza della telemedicina

In radiologia il sistema PACS è spesso usato in unione al sistema RIS, ovvero Radiology Information System, che si mostra utile per programmare appuntamenti dei pazienti, registrare l’anamnesi radiologica e la fatturazione, oltre alla registrazione delle immagini radiografiche e i referti.

I sistemi PACS sono utilizzati prevalentemente in radiologia ma non solo. Raccolgono infatti anche i dati di altri dipartimenti come: medicina nucleare, cardiologia, patologia, oncologia e dermatologia. Si tratta di sistemi in grado di conservare, recuperare, presentare e condividere immagini prodotte da varie modalità hardware mediche come RX, TC, RM e immagini ultrasonografiche.

I sistemi PACS e DICOM

Il PACS va di pari passo col DICOM, ovvero il Digital Imaging And Communications In Medicine, definito come protocollo standard per la gestione e la trasmissione di immagini mediche e ulteriori dati. Il DICOM venne sviluppato dalla National Manufacturers Association, o NEMA e dall’ACR, acronimo per American College Of Radiology.

La prima pubblicazione del DICOM è datata 1993 e attualmente, riporta il sito dicomstandard.com, è implementato in quasi tutti i dispositivi nei reparti di radiologia, cardiologia e per radioterapia. Lo standard DICOM è riconosciuto dall’organizzazione internazionale per la standardizzazione, sotto il nome ISO 12052.

Quindi, mentre il PACS raccoglie i dati, ne consente visualizzazione e condivisione, il DICOM è il protocollo di comunicazione tra hardware e software, nonché il formato in cui vengono convertiti tutti i file.

Elementi costituenti il PACS

Il sistema PACS si compone di macchine per l’imaging hardware, una rete sicura per la distribuzione e scambio di immagini dei pazienti, vari server ospitati in rack o data center, una postazione di lavoro o un dispositivo mobile per la visualizzazione, l’elaborazione e l’interpretazione delle immagini, cluster, nonché archivi elettronici per la registrazione e il recupero di immagini, con relativa documentazione.

Un sistema PACS è inoltre affiancato da elementi quali un’alimentazione all’altezza (per sistemi come PACS, RIS, HIS si richiede almeno 10kVA e alimentazione AC monofase a 120/280 o 230 VAC). Inoltre, si utilizza un sistema UPS, cioè un gruppo di continuità costituito da una batteria e un bypass che tipicamente è sia manuale che automatico, che serve per garantire autonomia nell’alimentazione. Sistemi di raffreddamento di precisione per controllo di temperatura e umidità, sistemi di sicurezza fisica e antincendio, cavi per il collegamento delle apparecchiature. Non mancano poi sistemi di gestione per garantire il continuo funzionamento e servizi tecnici per l’installazione e la manutenzione. Tutto questo permette quindi di poter operare in telemedicina.

Questa tipologia di sistema aiuta quindi ad assolvere quattro principali funzioni e obiettivi:

  • Evitare l’utilizzo di archivi fisici e pellicole cartacee
  • Consentire l’accesso remoto dei dati dei apzienti
  • Offre una piattaforma elettronica per le immagini in grado di interfacciarsi con altri sistemi come l’HIS, (sistema informativo ospedaliero), l’EHR (cartella clinica elettronica), RIS (sistema informativo radiologico)
  • Consente ai radiologi e ad altro personale medico di gestire il flusso di lavoro coi pazienti

Si utilizza talvolta una tecnologia di supporto al PACS, chiamata VNA, Vendor Neutral Archive, per risolvere il problema del PACS di dipendere dalla particolare macchina hardware workstation sulla quale operano.

Pro e contro dei sistemi PACS

La tecnologia PACS fornisce dei vantaggi sia per il diagnostico, per il medico curante, il paziente e anche l’ospedale in vari modi: i costi e lo spazio sono maggiormente contenuti, permette al diagnostico di visualizzare le cartelle mediche del paziente sia precedenti che attuali e ciò garantisce diagnosi più precise. Inoltre, si possono visualizzare i dati anche trovandosi fisicamente in posti diversi, migliorando e di fatto mettendo in pratica la telemedicina, favorendo lo sviluppo di telediagnosi. Amplia le possibilità dei sistemi convenzionali e permette reporting anche fuori sede per la formazione a distanza. Questo sistema può consentire di accelerare e migliorare l’assistenza sanitaria riducendo la probabilità di errori di trattamento e prescrizione e prevenendo test ridondanti.

L’accesso digitale può migliorare la sicurezza e la gestione del paziente e per quest’ultimo può significare una riduzione della durata del ricovero con esami più brevi e ridotto disagio, alla frequentazione delle strutture ospedaliere. Per l’ospedale son due gli aspetti chiave da sottolineare: il primo è associato alla migliore comunicazione tra medici e il secondo è riferito a una riduzione dei costi, che si potevano avere in precedenza per perdita di pellicole cartacee oppure mancanza di anamnesi del paziente.

Come funziona in Italia?

La gestione delle immagini diagnostiche nello stato italiano è regolamentata dal decreto ministeriale del 14.2.97 e la conservazione delle immagini e dei dati deve essere conforme a quanto stabilito dal GDPR in materia di privacy per la tutela di medici, operatori sanitari e soprattutto pazienti. Un esempio è la società tedesca TeamViewer, che ha introdotto una piattaforma dedicata alla telemedicina chiamata WeScan che mira a garantire sicurezza dei dati ma anche velocità di scambio informazioni.

In conclusione, i sistemi PACS offrono un metodo con cui poter supportare l’operato del medico, nel tentativo di migliorare le forme di diagnosi del passato soprattutto in termini di tempestività ed efficacia.

A cura di Chiara Massa.