Riparare tessuti colpiti da gravi ustioni, ulcere o altri tipi di lesioni cutanee, creare sostituti biologici in grado di ricostituire la cute danneggiata: è questo l’obiettivo principale dell’ingegneria tissutale, che punta al miglioramento della qualità di vita di numerose persone in tutto il mondo. Basti pensare a quanto sia fondamentale per ognuno di noi la pelle: ci separa e ci protegge dall’esterno, rappresenta un mezzo di comunicazione con tutto ciò che ci circonda.
La cute esibisce un’elevata resistenza meccanica, copre una superficie all’incirca pari a 1,5-2 cm², ha un peso dell’ordine di 10 kg, rappresenta quindi uno degli organi maggiori per peso ed estensione. Inoltre presenta una proprietà fondamentale, l’autoriparazione.
A seguito di una lesione cutanea, che differisce in base all’estensione e alla profondità della stessa, l’organismo si “difende” attivando un processo dinamico e fisiologico che coinvolge numerosi “attori”, quali la matrice extracellulare, le cellule ematiche e parenchimali e i mediatori solubili: si tratta della riparazione tissutale, i cui effetti immediati sono l’arrossamento, la tumefazione, il dolore e l’aumento locale di temperatura.Nei casi di disastri naturali e non, le ustioni rappresentano il 20-30% delle lesioni che si manifestano ai malcapitati, il 15-20% di quelle che si rilevano in caso di operazioni belliche. Possono essere di varia natura: ustioni da calore, da elettricità, da sostanze chimiche, agenti radianti; infine presentano un diverso grado a seconda della durata dell’esposizione, del calore raggiunto e della regione interessata.
La frequenza con cui si possono verificare tali ferite, anche nel caso di banali incidenti in ambienti domestico o lavorativo, la loro diversa natura e gravità, sono stati fattori determinanti per lo sviluppo della pelle artificiale, che consiste nel far proliferare i tessuti biologici su alcuni supporti. Questa tecnica consiste nel prelevare alcune cellule del paziente, collocarle sui supporti di accrescimento e impiantare il tessuto rigenerato sul paziente. Numerose sono le tecnologie adoperate, ne parliamo qui in una rewiew.
RenovaCare, Inc. è un’azienda biotecnologica il cui focus è lo sviluppo di cellule staminali autologhe da adoperare per la rigenerazione di organi umani. La compagnia ha sviluppato SkinGun™, una pistola in grado di isolare e spruzzare le cellule staminali sulle ferite, dovute da lesioni cutanee e ustioni, accelerando in questo modo il processo di autoriparazione.
In particolare, SkinGun™ nebulizza CellMist™ Solution, una sospensione liquida contenente le cellule staminali del paziente. Differentemente dai sistemi aerosol e dalle pompe convenzionali, il dispositivo non sottopone le cellule a forti sollecitazioni meccaniche, di conseguenza si preserva l’integrità delle cellule. Per questo motivo, SkinGun™ utilizza un flusso d’aria a pressione positiva.
Questa nuova tecnologia promette buoni risultati, il metodo di applicazione potrà richiedere un minimo di 90 minuti e consentirà un recupero più immediato: i pazienti potranno lasciare l’ospedale in pochi giorni, non più settimane come accade nel caso di trattamenti di innesto epiteliale.
La potenzialità dell’applicazione è stata dimostrata da una prima fase di sperimentazione clinica del prodotto in Europa. Infine il prodotto non è disponibile per usi generali o commerciali negli Stati Uniti, poiché è richiesta un’ulteriore valutazione clinica , necessaria per l’approvazione da parte della FDA, Food and Drug Administration.
Nel 2016, RenovaCare, Inc. ha annunciato di aver emesso un brevetto negli Stati Uniti per SkinGun™; l’Ufficio Marchi e Brevetti americano, ha concesso una proroga di 30 mesi per il brevetto, concedendo all’azienda una maggiore protezione della proprietà intellettuale.