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Sogni agitati e pensieri confusi: chi dorme male è più incline ai complotti

Dormire male (Depositphotos foto)

Dormire male (Depositphotos foto) - www.biomedicalcue.it

Quando il cervello stanco ci fa vedere trame oscure anche dove non ci sono: l’associazione tra cattivo sonno e complotti.

Ci sono quelle notti in cui proprio non si riesce a spegnere la testa. Ti giri, ti rigiri, pensi a mille cose tutte insieme e alla fine ti svegli più stanco di prima. Capita. Ma se succede spesso, forse c’è di più. Un sonno disturbato non si limita a rovinarci la giornata: potrebbe anche confondere il modo in cui interpretiamo ciò che ci circonda.

Sembra assurdo, ma una mente stanca tende ad abboccare con più facilità a teorie strane, complotti e notizie fasulle. Negli ultimi anni si è iniziato a studiare seriamente come la nostra salute mentale sia collegata alla tendenza a credere alle fake news. Non è solo questione di ignoranza o di mancanza di spirito critico. A volte, è proprio il nostro stato emotivo a fare la differenza.

Se sei giù, stanco o poco lucido, certe “verità alternative” iniziano a sembrarti plausibili. La mente cerca risposte semplici, anche se non hanno senso. Ora, pensa al sonno. Non tanto a quanto dormi, ma a come dormi. Ti svegli riposato o già esausto? Ti alzi dieci volte per andare in bagno o passi la notte ad ascoltare il frigo che brontola?

Ecco: secondo diversi studiosi, una cattiva qualità del sonno potrebbe renderti più vulnerabile a storie inventate, trame nascoste e spiegazioni fantasiose che circolano ovunque, specialmente online. E non è difficile capire il perché. Quando sei stanco, tutto sembra più complicato. Ti manca la lucidità, la pazienza di verificare le fonti, la voglia di capire davvero. Ti affidi all’istinto – e spesso, l’istinto sbaglia.

Quando il cervello stanco si fa ingannare

Due ricerche pubblicate sul Journal of Health Psychology hanno fatto un esperimento piuttosto curioso. Hanno coinvolto più di mille persone in totale, per capire se c’è davvero un collegamento tra sonno scarso e pensiero complottista. Beh, spoiler: c’è. Nel primo studio, 540 partecipanti hanno letto un articolo sull’incendio della cattedrale di Notre-Dame. Alcuni hanno ricevuto una versione complottista, altri una più realistica. Risultato? Chi aveva dormito peggio era più portato a credere alla storia fasulla.

Il secondo esperimento, con 575 persone, è andato più a fondo. Non solo sonno cattivo, ma anche depressione, insonnia, e persino rabbia e paranoia sono stati analizzati per capire cosa ci rende più vulnerabili. La depressione, in particolare, sembrava avere un ruolo centrale. Però è un casino, perché può essere sia la causa che la conseguenza del sonno disturbato. Quindi – ehm, come si dice? – è un cane che si morde la coda.

Sonno agitato (Pexels foto)
Sonno agitato (Pexels foto) – www.biomedicalcue.it

Dormire meglio, pensare meglio

Gli scienziati hanno tirato una conclusione piuttosto interessante: migliorare il sonno potrebbe aiutarci a non cascare nei tranelli delle fake news. Se dormi bene, ragioni meglio. E se ragioni meglio, magari non dai retta alla prima teoria bizzarra che leggi sui social.

In poche parole: una buona notte di sonno può fare più di quanto pensiamo. Non solo per l’umore o la salute fisica, ma anche per difenderci dalla disinformazione. Forse non basta per eliminare i complottisti dal web, ma almeno possiamo evitare di diventarlo noi.