La soia è un alimento tipico del regime alimentare asiatico, con tantissime caratteristiche nutrizionali protettive per la salute. Appartiene alla famiglia delle leguminose, in cui rientrano anche i fagioli, i ceci e le lenticchie. Questi legumi contengono una elevata concentrazione di ferro, potassio e vitamina B. La soia, a differenza degli altri legumi, è più digeribile e presenta un’elevata percentuale di proteine e contiene tutti gli amminoacidi essenziali, cosa molto rara. I grassi della soia sono ad elevato contenuto di polinsaturi (in particolare omega 3 e omega 6).
Nella tabella soprastante vengono riportati i principali alimenti contenenti soia con le quantità relative a 100gr di prodotto. Spiccano i semi di soia, con un’elevata quantità di nutrienti essenziali, in particolar modo di proteine (36,61 su 100 gr) ma anche diversi elementi come manganese, ferro, fosforo, acido folico, zinco e potassio.
La soia è ricca di fitoestrogeni, ovvero gli estrogeni vegetali. Questi vengono prodotti dalle piante e nel corpo umano possono mimare gli estrogeni. I fitoestrogeni sono dei composti non steroidei, con una struttura chimica simile agli estrogeni naturali (come l’estradiolo, un ormone estrogeno prodotto dalle ovaie). Tra i diversi fitoestrogeni, gli isoflavoni sono quelli che ritroviamo nella soia; i principali rappresentanti sono Genisteina (70%), Daidzeina (25%) e Gliciteina (5%).
A livello biochimico, il sito di legame dell’ormone viene occupato dai fitoestrogeni creando un effetto anti-estrogenico, quando quest’ultimi sono abbondanti; mentre quando sono scarsi l’effetto sarà di tipo estrogenico. Questo ruolo risulta importante in quanto un’eccessiva presenza di estrogeni può aumentare l’incidenza e la progressione di alcuni tumori. Quando scarseggiano, nelle donne causano i disagi dei sintomi della menopausa e le predispongono ad un maggiore rischio cardiovascolare e per l’osteoporosi.
Il consumo di alimenti ricchi di isoflavoni sembra avere un effetto generalmente protettivo, in particolare contro il tumore al seno. Uno studio pubblicato su Cancer ha valutato l’impatto del consumo di soia, e degli isoflavoni in particolare, sul tasso di mortalità per in una coorte di donne del Nord America affette da tumore alla mammella. Lo studio, che ha seguito le donne per almeno nove anni di follow-up, ha mostrato che una dieta ad alto contenuto di soia riduce il rischio di sviluppare un tumore alla mammella del 21% nella popolazione in esame.
Esistono molte evidenze scientifiche in letteratura che correlano l’introduzione della soia nella dieta alimentare alla prevenzione dei tumori, soprattutto quelli connessi agli effetti degli ormoni come il tumore alla mammella, alla prostata, alle ovaie e all’utero.
Nel caso del cancro alla prostata, uno dei tumori maligni più comune nei paesi ricchi, l’assunzione di soia è correlata ad una riduzione del rischio di tumore prostatico del 30%. Ancora, in un studio su una coorte di donne Asiatiche in pre- e post- menopausa è stato dimostrato che l’assunzione di soia può ridurre il rischio di cancro al seno.
In definitiva, è consigliato assumere una dose giornaliera di soia sotto forma di un bicchiere di latte, di uno yogurt o di un panetto di tofu. Esistono diversi tipi di integratori alimentari contenenti soia, reperibili facilmente in farmacia.