Stentrode: la prima interfaccia neurale endovascolare
Gli scienziati hanno sviluppato una nuova interfaccia neurale mini-invasiva che può essere impiantata nel cervello senza ricorrere ad un intervento chirurgico a cielo aperto. Questo approccio evita ai pazienti di incorrere nel rischio di convulsioni, ictus o danni neurologici permanenti causati da un intervento chirurgico invasivo. Il dispositivo, denominato Stentrode, è già stato testato con successo negli ovini e ora Synchron, la società che lo ha sviluppato, ha ottenuto l’approvazione per iniziare la sperimentazione umana.
Impiantato attraverso la vena giugulare, il dispositivo viene collocato a livello della corteccia motoria. Secondo i ricercatori, questa tecnologia potrebbe consentire ai pazienti paralizzati di comunicare senza dover muovere un muscolo.
Un approccio innovativo
La stimolazione elettrica diretta del cervello può essere utilizzata per trattare la depressione, l’epilessia, il morbo di Parkinson e altri disturbi neurologici. Tuttavia, l’accesso al cervello richiede solitamente di ricorrere a procedure invasive. L’impianto degli elettrodi può dar luogo a risposte infiammatorie dei tessuti, a traumi cerebrali e può portare a guasti del dispositivo. Un approccio chirurgico endovascolare minimamente invasivo potrebbe consentire una stimolazione sicura ed efficace delle regioni focali nel cervello.
Stentrode è uno stent endovascolare metallico ricoperto da elettrodi in platino progettato per creare un bypass digitale tra cervello e dispositivi di assistenza allo scopo di migliorare lo stile di vita dei pazienti paralizzati. I segnali cerebrali vengono continuamente raccolti da un’ antenna wireless impiantata a livello del torace e programmata per inviare segnali ad un dispositivo esterno.
Secondo Thomas Oxley, creatore e CEO di Synchron, questi segnali potrebbero essere utilizzati dai pazienti per controllare tecnologie assistive – come tastiere, esoscheletri e persino dispositivi di assistenza alla mobilità – semplicemente pensando e controllando direttamente un software. Questo tipo di applicazione potrebbe permettere ai pazienti paralizzati di recuperare, anche se in minima parte, la propria autonomia.
I test
Nei prossimi mesi, Synchron recluterà cinque partecipanti per testare il dispositivo. Prima che i test abbiano inizio, i potenziali partecipanti dovranno essere sottoporsi a diverse scansioni cerebrali. Infine, i pazienti selezionati dovranno iniziare un periodo di formazione per utilizzare il dispositivo e il relativo software.
Lo scopo principale della ricerca è quello di determinare se Stentrode può essere ritenuto sicuro per l’uso negli esseri umani. Lo studio valuterà anche la stabilità e la fedeltà della trasmissione dei segnali dal cervello alle tecnologie di comunicazione esterne. I test verranno effettuati studiando Stentrode insieme a BrainOS, un software che cattura i segnali e trasmette i dati ad un programma di intelligenza artificiale.
Questa ricerca può aiutarci a trovare modi più sicuri e più efficaci per introdurre sensori elettrici per i pazienti. Questo potrebbe aiutare lo sviluppo di una biotecnologia più user-friendly per i pazienti con condizioni neurologiche. Può inoltre aiutare a capire meglio come funziona il cervello umano in generale.
Ha dichiarato Oxley.