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Uno strumento Google per aiutare a identificare le malattie della pelle

Google I/O è una conferenza organizzata ogni anno (nel 2020 è stata però annullata) da Google a Mountain View, in California. Si tratta di un evento rivolto a sviluppatori web, incentrato sullo sviluppo di applicazioni web e mobile attraverso Google. Durante la conferenza del 2021 diverse sono le novità annunciate. Tra queste, c’è stata la presentazione dell’anteprima di un nuovo possibile strumento per identificare le malattie della pelle, a partire da fotografie scattate col proprio cellulare.

Lo strumento ha lo scopo di fornire risposte alle domande più frequenti per aiutare a individuare l’eventuale presenza di malattie delle pelle, dei capelli e delle unghie. Dermatology Assist però non ha lo scopo di fornire una diagnosi, né di sostituirsi alla consulenza medica poiché molte condizioni richiedono la presenza di un medico, di vari esami e di altri test.

Lo strumento prevede di scattare 3 foto e di rispondere ad alcune domande. Credits: Google The Keyword.

L’utilizzo di Dermatology Assist per le malattie della pelle

Dermatology Assist prevede l’utilizzo della fotocamera dello smartphone per catturare tre foto da diverse angolazioni, l’utente deve poi rispondere ad alcune domande relative ad altri possibili sintomi e relative al tipo di pelle. Le immagini e le risposte dell’utente verranno esaminate per fornire informazioni, ottenute tramite l’intelligenza artificiale (AI).

L’intelligenza artificiale cerca tra 288 condizioni, fornendo un elenco delle possibili condizioni per le quali ha trovato corrispondenze e mostrando immagini dal web con caratteristiche simili. L’obiettivo dello strumento non è quello di sostituirsi al medico, piuttosto quello di cercare di fornire agli utenti informazioni autorevoli.

L’idea si basa sul fatto che quasi dieci miliardi di ricerche all’anno, relative a condizioni della pelle, delle unghie e dei capelli, vengono effettuate su Google. Inoltre, due miliardi di persone nel mondo soffrono di problemi dermatologici. Molte persone perciò tendono a cercare sul web una risposta, ma “può essere difficile descrivere ciò che si vede sulla pelle solo con le parole”, ha spiegato Google. Ciò ha portato allo sviluppo di questo strumento, per una migliore ricerca delle informazioni.

L’obiettivo dello strumenti di AI non è quello di sostituirsi al medico, ma di fornire informazioni autorevoli sulle condizioni della pelle.

Lo sviluppo del modello di intelligenza artificiale

Per lo sviluppo del prodotto ci sono voluti oltre tre anni di ricerca e sono stati pubblicati anche vari documenti che convalidano il modello di intelligenza artificiale. Ad esempio, su Nature Medicine, è stato pubblicato uno studio effettuato per convalidare il modello. I risultati ottenuti hanno dimostrato una elevata precisione nell’utilizzo dell’algoritmo. Un altro studio ha anche dimostrato che strumenti basati su intelligenza artificiale possano aiutare anche i medici non specialisti per alcune migliori interpretazioni delle condizioni della pelle.

Il modello sviluppato è stato perfezionato con circa 65.000 immagini relative a condizioni diagnosticate, milioni di immagini di pelle con condizioni che destavano preoccupazioni e migliaia di immagini di pelle in condizioni sane. Inoltre, il modello è stato sviluppato tenendo anche conto di diversi fattori come l’età, il sesso e il tipo di pelle.

L’utilità di uno strumento di AI

Lo strumento si basa sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ritenuta importante e potenzialmente in grado di aiutare i medici in vari ambiti e per vari scopi. Google stesso ha sviluppato anche altri strumenti basati su di essa con diversi obiettivi, ad esempio per la rilevazione della tubercolosi. Ma è utilizzata e applicata a diversi ambiti della medicina per fornire, ad esempio, trattamenti personalizzati ai pazienti.

Dermatology Assist ha ricevuto la marcatura CE per l’utilizzo in Europa e il suo lancio è previsto per la fine del 2021. Lo strumento non è invece stato valutato dalla FDA, perciò non è disponibile negli Stati Uniti. Nei prossimi mesi sono previsti lavori e studi per valutare l’utilizzo di questo strumento.

Published by
Antonella Disanto